Nella descrizione delle foto vi sono alcuni elementi ricorrenti che descriviamo qui di seguito.
Nelle foto si vedono punti luminosi di diversa intensità distribuiti in maniera irregolare; solo alcuni di questi punti hanno sei raggi che si dipartono equidistanti, e cioè in direzione dei vertici di un esagono. I punti con raggi sono stelle, e i raggi sono dovuti alla diffrazione dei bordi degli elementi esagonali dello specchio principale del Telescopio Spaziale James Webb. Questo, infatti, è composto da 18 specchi esagonali di 1,4 metri accostati tra loro in modo da formare uno specchio di circa 6,5 metri. I punti luminosi senza raggi, che a volte si riescono a riconoscere come piccoli “sbuffi” a forma di disco a spirale o di “uovo” visti da prospettive diverse, sono galassie remote.
Quando si parla di foto di “campi profondi”, o in generale di “profondità” di una foto, ci si riferisce a foto che riprendono oggetti molto deboli a causa della loro lontananza nello spazio. Questa lontananza implica anche una “lontananza nel tempo”, in quanto la luce che stiamo osservando è stata emessa molto tempo fa, e quindi stiamo vedendo un oggetto com’era a quel tempo, non com’è oggi. Per “risoluzione spaziale”, o “risoluzione”, si intende la quantità di dettagli. Si può parlare di risoluzione di una foto, nonché della risoluzione, o potere risolvente, di un telescopio.
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