
La foto è rettangolare orizzontale, assumiamo 13 centimetri per 23 come riferimento. Si distinguono due zone di colorazione diversa con separazione orizzontale netta ma di andamento molto irregolare a circa 3-6 centimetri dal bordo superiore. La parte inferiore è una parte della nebulosa. L’andamento irregolare del bordo ricorda il profilo di una catena montuosa. La nebulosa ha sfumature di colore tra il rosso e il giallo ocra, con tessitura simile a una nuvola (ovatta strappata), e si dissolve nel cielo nero stellato verso i due angoli inferiori. All’esterno della nebulosa, la parte superiore ha un colore azzurrino tenue e un aspetto gassoso come se fosse vapore che sale, che sfuma in alto a sinistra verso il nero del cielo buio. In trasparenza, su tutta la foto, si vedono sia stelle che galassie di diversa luminosità distribuite in maniera irregolare; la grande maggioranza sono stelle, appartenenti alla nostra galassia.
Le apparentemente tridimensionali “scogliere galattiche” mostrano le capacità del Telescopio Webb di scrutare attraverso la polvere oscura e gettare nuova luce su come si formano le stelle. Il Telescopio Webb rivela vivai stellari emergenti e singole stelle che sono completamente nascoste dalla polvere nelle immagini in luce visibile. Questo paesaggio di “montagne” e “valli” è in realtà il bordo di un vicino “vivaio stellare” chiamato NGC 3324, situato all’angolo nord-ovest della Nebulosa Carina.
Le cosiddette montagne – alcune alte circa 7 anni luce – sono punteggiate da stelle giovani e scintillanti, fotografate nella luce infrarossa. Un’area cavernosa è stata scavata nella nebulosa dall’intensa radiazione ultravioletta e dai venti stellari di giovani stelle estremamente massicce, calde, situate al di fuori in alto della zona ripresa in questa immagine. La violenta radiazione ultravioletta di queste stelle sta formando quello che sembra il muro della nebulosa, erodendola lentamente. Enormi pilastri si ergono sopra il muro di gas incandescente, resistendo a questa radiazione. Il “vapore”, una nebbiolina azzurrognola, che sembra salire dalle “montagne” è in realtà gas caldo, ionizzato e polvere calda che scorre via dalla nebulosa a causa della radiazione incessante.
Gli oggetti nelle prime fasi rapide della formazione stellare sono difficili da catturare, ma l’estrema sensibilità, risoluzione spaziale e capacità di ripresa del Telescopio Webb possono raccontare questi eventi sfuggenti.
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