
L’immagine è composta da due foto affiancate che raffigurano lo stesso oggetto ripreso con due strumenti diversi, sensibili a lunghezze d’onda diverse. Le immagini sono simili salvo una leggera differenza di colori e sfumature, per cui la descrizione di seguito si applica ad entrambe.
L’immagine è circa quadrata, con fondo cielo buio con poche stelle a punteggiarlo. La nebulosa ha forma d’uovo quasi verticale leggermente inclinato a sinistra, di dimensioni totali quasi quanto la foto. Al centro c’è un punto luminoso, e cioè la stella residuo della stella originaria; questa è circondata da una zona gassosa azzurrognola con venature irregolari arancioni che prende circa metà della foto, la quale zona è delimitata da un bordo più luminoso giallastro a forma d’uovo come detto. All’esterno di questo bordo vi sono ulteriori gusci concentrici, tenui e di colore rossiccio, di forma piuttosto irregolare, che sfumano verso l’esterno; se ne distinguono 4 o 5, ma non sono ben delineati.
La seconda foto ha una struttura simile, con le seguenti differenze. La nebulosità interna al guscio è rossiccia invece che azzurrognola. I gusci esterni distinguibili sono solo un paio, e di colore azzurrognolo. Al centro si vedono due stelle molto vicine invece di una sola. Sia il bordo della zona centrale che le due stelle centrali sono un po’ meno luminosi.
Alcune stelle riservano il meglio alla fine.
La stella più fioca al centro di questa scena ha emesso anelli di gas e polvere per migliaia di anni in tutte le direzioni e il Telescopio Spaziale James Webb ha rivelato per la prima volta che questa stella è avvolta da polvere.
Due telecamere a bordo del Telescopio Webb hanno catturato l’ultima immagine di questa nebulosa planetaria, catalogata come NGC 3132 e conosciuta informalmente come la Nebulosa Anello del Sud. Dista circa 2.500 anni luce.
Il Telescopio Webb consentirà agli astronomi di approfondire molti più dettagli sulle nebulose planetarie come questa: nubi di gas e polvere espulse dalle stelle morenti. Capire quali molecole sono presenti e dove si trovano nei gusci di gas e polvere aiuterà i ricercatori ad affinare la loro conoscenza di questi oggetti.
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