Tema: Recuperiamo il cielo perduto
La visione del cielo e dei suoi fenomeni, il tempo da loro scandito, sono elementi ancestrali della cultura umana; la cadenza delle nostre attività quotidiane è stata per millenni regolata sui ritmi del Sole, della Luna e degli astri. La crescente illuminazione del cielo notturno degli ultimi decenni ha in gran parte cancellato la visione del cielo notturno, e quindi anche la familiarità con la danza degli astri, dalla esperienza delle nuove generazioni, soprattutto nelle grandi città. L’innovazione dei led ha accelerato il fenomeno abbassando di molto il costo dell’illuminazione.
La UAI ha deciso di dedicare il 2022 a questo tema nell’anno della ripartenza dopo la pandemia, una ripartenza improntata allo spirito della “transizione ecologica”, per diffondere la sensibilità a questo tema e per invitare tutti all’azione, a partire dagli astrofili. Difendere il panorama del cielo notturno non vuol dire “illuminare di meno”, ma “illuminare meglio”, con conseguente risparmio economico, Ancor più importante, vuol dire preservare un aspetto culturale essenziale della natura umana per le prossime generazioni, per i nostri bambini che cresciamo con tanta cura. Attiviamoci quindi tutti, cittadini e astrofili, sulla base delle leggi regionali esistenti e del supporto degli osservatori astronomici, per spingere ad un uso più razionale ed efficiente della illuminazione artificiale.
Foto: Via Lattea su Segesta (Sicilia)
Credits: Dario Giannobile Astrophotgraphy, Dreamscapes of Sicily (www.instagram.com/dariogiannobile)
“Segesta è uno dei luoghi più affascinanti della Sicilia. Isolata dalla modernità, l’antico abitato sembra sospeso nel tempo. Il parco archeologico è costituito dal vecchio abitato urbano, dal teatro greco in cui ancora oggi si svolgono le rappresentazioni classiche e da un tempio di ispirazione dorica quasi perfettamente conservato e che solo da poco è stato attribuito ad Afrodite Urania o Afrodite Celeste. Purtroppo, con l’avvento dei led, la precedente illuminazione del tempio è stata sostituita da una nuova illuminazione che, ahimè, non aiuta a preservare lo spirito del luogo che gli antichi abitanti Elimi avranno sicuramente vissuto. I led che illuminano il tempio sono troppo invadenti al punto da proiettare in cielo dei fasci luminosi tali da sovrastare la luce tenue delle stelle e della Via Lattea. Non credo che questa scelta sia stata fatta con cognizione di causa ma ritengo che sia stata presa con l’intento nobile di valorizzare il tempio di notte senza però comprendere a pieno il risvolto della medaglia. Per questo motivo è necessario discutere e portare all’attenzione degli amministratori la necessità di preservare il cielo affinché i nostri figli possano godere nella bellezza dell’universo.”