Harmonia Macrocosmica di Andreas Cellarius (Taschen, 2025) – Un ponte tra arte e scienza per gli astrofili del terzo millennio

24 Ottobre 2025 / Commenti disabilitati su Harmonia Macrocosmica di Andreas Cellarius (Taschen, 2025) – Un ponte tra arte e scienza per gli astrofili del terzo millennio

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Di Emiliano Ricci

Fino a un non molto lontano passato, sotto i cieli bui il compagno inseparabile dell’astrofilo era un atlante cartaceo. Per generazioni, le stelle e gli oggetti del profondo cielo sono stati trovati navigando tra le tavole spesse di opere titaniche come l’“Uranometria 2000.0” o i più pratici, ma altrettanto fondamentali, “Sky Atlas 2000.0” di Wil Tirion o “Norton’s Star Atlas” di Ian Ridpath (nelle versioni più recenti), prima che il digitale prendesse il sopravvento. Questi strumenti, essenziali per la ricerca, la pianificazione delle osservazioni e la catalogazione, erano opere di pura utilità: mappe spoglie e precise, prive di fronzoli, dove l’unico vezzo era la chiarezza dell’inchiostro nero su fondo bianco o il blu su bianco delle edizioni laminate.

Eppure, sfogliando il monumentale volume che la casa editrice Taschen ha dedicato alla ristampa dell’Harmonia Macrocosmica di Andreas Cellarius, ci si rende conto che il concetto stesso di “atlante celeste” ha avuto, in passato, una valenza estetica e filosofica che oggi è andata perduta. Il volume Cellarius Atlas è infatti una macchina del tempo che ci trasporta nel Secolo d’Oro della cartografia olandese, quando la scienza non aveva ancora reciso il suo legame indissolubile con l’arte e la filosofia. Questo atlante, spesso descritto come il più bello mai pubblicato, è un’opera imprescindibile per chiunque voglia comprendere come l’umanità ha lottato, con pennello e compasso, per mappare l’infinità.

 

L’opera originale, pubblicata per la prima volta ad Amsterdam nel 1660 dall’editore Johannes Janssonius, arrivò in un momento di grande fervore, ma soprattutto di transizione per la cosmologia. Andreas Cellarius, un maestro cartografo e cosmologo del XVII secolo, non si limitò a disegnare le costellazioni, ma creò un vero e proprio compendio visivo delle principali teorie del sistema solare allora in competizione. Il cuore di questo volume, infatti, batte al ritmo delle sue 29 magnifiche mappe celesti a doppia pagina. Ognuna di esse è un capolavoro di incisione e colorazione, caratterizzata da cieli radiosi, costellazioni finemente tracciate e incorniciata da bordi opulenti adornati da cherubini, astronomi illustri e strumenti di scoperta, come astrolabi e quadranti. Le tavole sono una visione di meraviglia, testimoni dell’ambizione umana di afferrare l’infinito.

Ma la vera e profonda rilevanza dell’Harmonia Macrocosmica per l’astrofilo e lo storico risiede nella sua capacità di rappresentare i modelli cosmologici in contrapposizione, un documento fondamentale della rivoluzione scientifica. Così, sfogliandone le pagine, troviamo il sistema tolemaico (geocentrico), con la Terra immobile al centro dell’Universo; il sistema copernicano (eliocentrico), con il Sole al centro, la visione che si stava imponendo all’epoca; il sistema ticonico (geo-eliocentrico), un modello ibrido ideato da Tycho Brahe, in cui la Terra rimane al centro, ma gli altri pianeti orbitano attorno al Sole, a sua volta orbitante attorno alla Terra.

Attraverso queste tavole, l’osservatore moderno può toccare con mano la transizione intellettuale, vedendo come i cartografi del tempo cercavano di conciliare le antiche tradizioni astrologiche con le nuove, rivoluzionarie, scoperte astronomiche. Non si tratta di mappe per l’osservazione notturna, ma di veri e propri diagrammi concettuali e artistici che illuminano il viaggio intellettuale dell’umanità alla scoperta dell’Universo.

La casa editrice Taschen è rinomata per la qualità delle sue riproduzioni di grandi classici, e questa edizione del Cellarius Atlas (parte della serie “Baby Sumo” per le sue dimensioni) non fa eccezione, rappresentando un vero e proprio gioiello da esposizione. Il volume è presentato in un imponente formato con copertina rigida (circa 29 x 48 cm) che rispetta la vastità e i dettagli delle tavole originali double-folio. Le 248 pagine sono stampate con una fedeltà cromatica che restituisce lo splendore dell’oro e dei colori vibranti delle incisioni del Seicento, permettendo di apprezzare la ricchezza ornamentale che eleva queste mappe da mero strumento scientifico a opere d’arte.

Al di là della pura riproduzione visiva, l’edizione è arricchita da un apparato critico di altissimo livello. L’introduzione illustrata, curata dal noto storico dell’astronomia Robert van Gent, dell’Università di Utrecht, è di fondamentale importanza. Van Gent non solo delinea la storia della cartografia celeste dall’antichità alla rivoluzione scientifica, ma offre anche un’analisi dettagliata del contesto culturale e astronomico in cui Cellarius operò, valorizzando il ruolo dell’editore Janssonius. Questa sezione trasforma il libro da semplice catalogo di immagini in un saggio storico e tecnico.

Completa l’opera un dettagliato indice e un’appendice che arricchiscono l’esperienza di lettura per l’astrofilo: vi si trovano l’elenco dei miti delle costellazioni, i nomi delle stelle e un glossario tecnico che aiuta a decifrare la nomenclatura e i simboli d’epoca. L’edizione è multilingue (francese, inglese, tedesco) nelle sue sezioni di testo esplicativo.

Questo Cellarius Atlas di Taschen è un acquisto che trascende la praticità. Non lo userete mai per i vostri star party (anche perché, oltre ad avere dimensioni ragguardevoli, pesa quasi 4 chilogrammi!), ma è un magnifico tributo alla storia dell’astronomia, un’opera che merita un posto d’onore nella biblioteca di ogni astrofilo o appassionato di astronomia, messo in bella vista, magari su un grande leggio da esposizione. Fonte inesauribile di ispirazione ed eccellente strumento didattico per illustrare l’evoluzione del pensiero cosmologico, sfogliarlo significa riflettere sul cammino percorso dall’osservatore celeste, dai confini mitologici e artistici delle costellazioni, così splendidamente immortalate da Cellarius, fino alla precisione chirurgica dei moderni sistemi digitali.

Per gli astrofili curiosi, per gli studiosi di storia della scienza e per chi, nell’osservazione, cerca anche un contatto con il grande teatro del cosmo così come fu percepito quattro secoli fa, l’acquisto è caldamente consigliato. Più che un atlante, infatti, l’Harmonia Macrocosmica è un’opera d’arte che celebra il legame indissolubile tra l’uomo, il cielo e la nostra perenne, meravigliosa, ambizione di mappare l’infinito.

Scheda tecnica

Titolo: Harmonia Macrocosmica (Cellarius Atlas)
Autore: Andreas Cellarius
Introduzione: Robert van Gent
Edizione: Copertina rigida, 248 pagine
Dimensioni: ca. 29 x 48 cm
Lingua: Multilingue (francese, inglese, tedesco)
Editore: Taschen (Colonia, Germania)
Anno: 2025
Costo: 125 euro
Web: https://www.taschen.com/it/books/classics/08194/cellarius-atlas/