Quattordici formazioni della superficie di Plutone hanno ora un nome ufficiale. A individuare i nomi, l’Unione Astronomica Internazionale (IAU), l’organismo che si occupa di “battezzare” i corpi celesti e le strutture che li caratterizzano. Si tratta di regioni, crateri, depressioni e rilievi studiati grazie alla sonda New Horizons della NASA, lanciata alla scoperta di Plutone e delle sue lune. I nomi scelti dall’autorità internazionale costituiscono il secondo set di termini ufficiali per designare le strutture geologiche del pianeta nano.
Alcuni nuovi nomi si ispirano alla mitologia degli inferi, in linea con il nome del pianeta nano e dei suoi satelliti. Altri nomi ufficiali rendono invece omaggio agli esploratori del pianeta nano, alle prime pionieristiche missioni spaziali su Plutone e nella fascia di Kuiper, i mondi più lontani mai esplorati, e agli ingegneri e scienziati coinvolti negli studi di questi corpi celesti. Il primo set di nomi ufficiali per Plutone è stato approvato dall’Unione Astronomica Internazionale nel 2017, insieme ai nomi per la luna più grande di Plutone, Caronte, nel 2018. A proporre i nuovi nomi, approvati dalla IAU, il team New Horizons della NASA.
Partiamo dai nomi dati ai crateri di Plutone. Kiladze è un cratere che rende omaggio a Rolan Kiladze (1931–2010), l’astronomo georgiano che condusse ricerche sulla dinamica, l’astrometria e la fotometria del pianeta nano. Khare è un altro cratere che invece prende il nome dallo scienziato Bishun Khare (1933–2013), un esperto di chimica delle atmosfere planetarie, tra i primi a studiare le “tholine”, le molecole organiche che probabilmente sono responsabili delle regioni più scure e rossastre del pianeta nano. Il cratere Simonelli rende omaggio all’astronomo Damon Simonelli (1959–2004), uno scienziato che condusse studi sulla formazione di Plutone e sulla forma dei suoi satelliti.
Nomi ufficiali anche per i rilievi del pianeta nano. Elcano Montes è il nome dato a una catena montuosa in onore di Juan Sebastián Elcano (1476–1526), l’esploratore spagnolo che nel 1522 completò la prima circumnavigazione della Terra. Piccard Mons è invece la montagna che rende omaggio ad Auguste Piccard (1884–1962), fisico svizzero del 20° secolo, noto per i suoi studi pionieristici dell’alta atmosfera. Dedicata ad Ahmed Muhiddin Piri (1470-1553), navigatore e cartografo ottomano che disegnò alcune delle prime mappe del Nord e Centro America, la lunga catena Piri Rupes. Pigafetta Montes onora Antonio Pigafetta (1491-1531), studioso ed esploratore italiano che ha raccontato le scoperte fatte durante la prima circumnavigazione della Terra a bordo delle navi di Magellano. Il vulcano di ghiaccio Wright Mons prende invece il nome dai fratelli Wright, pionieri dell’aviazione.
Altre formazioni superficiali di Plutone hanno nomi ispirati alla mitologia e a famosi studiosi ed esploratori. L’IAU ha chiamato Alcyonia Lacus un possibile lago di azoto ghiacciato, che prende il nome dal “lago senza fondo” nelle vicinanze di Lerna in Grecia, considerato uno degli ingressi agli inferi nella mitologia greca. Hun Hunahpu, uno degli eroi gemelli nella mitologia Maya, che sconfisse i signori degli inferi, ha dato invece il nome a Hunahpu Valles, un sistema di canyon. Lowell Regio è il nome di una grande regione che rende onore a Percival Lowell (1855–1916), l’astronomo americano che ha fondato l’Osservatorio Lowell e organizzato la ricerca di un pianeta oltre Nettuno. Mwindo Fossae è invece una rete di lunghe e strette depressioni che prendono il nome dall’eroe epico Mwindo di Nyanga, che viaggiò negli inferi e dopo il ritorno a casa divenne un re saggio e potente.
Nel nuovo set di nomi ufficiali, anche Vega Terra, nome ispirato ai veicoli spaziali Vega 1 e 2: i lanciatori nati in Italia, in grado di portare in orbita satelliti tra i 300 e i 1500 kg (https://www.asi.it/trasporto-spaziale/vega/). Per finire, Venera Terra è una grande pianura, dedicata alle storiche missioni Venera inviate dall’Unione Sovietica dal 1961 al 1984.