Il tentativo di osservazione nella sera del 1 maggio 2022 della prima falce di Luna dopo la Luna Nuova, in arabo “Hilal”, è stato coronato da successo.
Nonostante l’osservazione fosse complessa (Luna di circa 22 ore di età contate dall’istante della Luna nuova e distanza apparente dal Sole di 10 gradi), molti erano gli occhi e i telescopi puntati.
Per il mondo islamico l’osservazione dell’Hilal riveste una importanza particolare, perché è il suo avvistamento diretto che sancisce il passaggio, il giorno dopo l’osservazione, al mese successivo del calendario tradizionale islamico – in questo caso il passaggio era dal mese di Ramadan, dedicato al digiuno, alla carità e alla espiazione, al mese successivo, Shawwal.
A gettare un ponte fra l’osservazione astronomica dell’Hilal e la “necessità” spirituale, religiosa e sociale di questa osservazione per una intera comunità ci ha pensato l’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) http://www.inaf.it/it che ha siglato un protocollo di intesa con il Centro Islamico Culturale d’Italia – Grande Moschea di Roma https://bit.ly/3wktYUH, con sede a Roma, per fornire supporto tecnico e di formazione alla comunità islamica italiana per l’osservazione dell’Hilal.
La Unione Astrofili Italiani (UAI), attraverso i gruppi di lavoro della Commissione “Outreach” e del “Cielo del Mese”, ha voluto supportare fortemente questa iniziativa, invitando tutti gli astrofili a tentare l’osservazione visuale e fotografica del crescente di Luna di domenica 1 maggio e a riferire dell’esito dell’osservazione.
L’INAF per parte sua ha aperto le sue sedi di Padova, Bologna, Catania e Cagliari, ospitando nelle stesse sedi una delegazione di imam. Tutte le sedi INAF e i punti di osservazione UAI si sono collegati su Zoom per relazionare sull’andamento delle attività e delle osservazioni.
Il punto di osservazione UAI di Ravenna si è messo a disposizione della comunità islamica offrendo la possibilità di ospitare a sua volta una delegazione di imam. Le condizioni meteo non sono state le migliori sull’Italia ma la rete dei punti di osservazione ha avuto globalmente successo: a Cagliari, proprio durante la diretta, l’Hilal è stato osservato visualmente e anche fotografato, regalando grande soddisfazione a tutti coloro che si erano impegnati per conseguire questo risultato. Sempre da Cagliari, il giorno dopo, abbiamo ricevuto un ulteriore e notevole contributo fotografico.
da sinistra a destra: Gian Luigi Deiana e Silvia Casu, l’immagine pervenuta durante la diretta Zoom dall’Osservatorio Astronomico di Cagliari, fotografia eseguita con Smartphone accostato all’oculare del telescopio Celestron CPC Deluxe HD da 2000 mm F/10 + oculare un Plossl 40 mm – Lat 39° 16′ 55″ N Long 9° 7′ 50″ E, quota 60 metri s.l.m; Elena Pinna da Cagliari – Immagine acquisita il 1 maggio alle ore 20:55 – Canon 6d, Tamron 150-600mm a 600mm, f/6.3, 1/5secondi, 2000 ISO
Il Centro Islamico Culturale d’Italia ha utilizzato il risultato di questa osservazione a Cagliari, testimoniata sul posto da una delegazione di imam, ma valida per l’intero territorio italiano, per decretare la fine del mese di Ramadan e per dare inizio, il lunedì 2 maggio, al mese di Shawwal e ai festeggiamenti tradizionali collegati.
Anche se l’osservazione del 2 maggio non era necessaria per lo scopo di questo progetto, approfittando del bel tempo molti astrofili si sono cimentati nell’osservazione e nella ripresa di una falce di Luna, arrivata a 46 ore di età dalla Luna nuova. Tutte le immagini ricevute sono state pubblicate nell’apposita sezione del Cielo del Mese: https://bit.ly/3FwCqEi
È stata una festa all’insegna dell’astronomia, della scienza, del dialogo, della condivisione, dell’inclusione.
E, per usare una frase contenuta nella lettera di intenti fra INAF e Centro Islamico Culturale d’Italia, all’insegna di una “riconnessione” quanto mai necessaria fra la pluralità delle culture, nel segno della responsabilità verso le giovani generazioni e il futuro del pianeta.
Paolo Morini – per il Cielo del Mese UAI