12P/Pons-Brooks: una cometa “col botto” verso il perielio

19 Febbraio 2024 / Commenti disabilitati su 12P/Pons-Brooks: una cometa “col botto” verso il perielio

Occhi al Cielo UAI-Ricerca

Lo scorso autunno la cometa di Halley ha raggiunto l’afelio e sta ora (molto) lentamente scendendo nuovamente verso il Sole per raggiungere il perielio nell’ancora lontano 28 luglio 2061. La cometa 1P/Halley è stata la prima periodica catalogata ed è anche la capostipite di una propria famiglia che raggruppa comete con periodi orbitali compresi tra 20 e 200 anni e con l’afelio tra le orbite di Saturno e Nettuno. Le comete numerate di questa famiglia (delle quali è ben noto il periodo) sono 14, ma ve ne sono quasi un centinaio in lista d’attesa.

E’ curioso il fatto che mentre la Halley è all’afelio un’altra cometa del suo gruppo stia ora per passare al perielio: si tratta della cometa 12P/Pons-Brooks che dallo scorso anno ha polarizzato l’attenzione per il suo peculiare comportamento. E’ stata scoperta il 21 luglio 1812 da Jean Louis Pons a Marsiglia e poco dopo indipendentemente sia da Vincent Wisniewski che da Alexis Bouvard. Tra agosto e settembre di quell’anno raggiunse la quarta magnitudine. Venne poi riscoperta, inizialmente come cometa nuova, da William R. Brooks il 2 settembre 1883, ma ben presto lo studio dell’orbita ha rivelato che si trattava del ritorno della Pons-Brooks. Nella denominazione ufficiale assegnata alla cometa sono quindi stati accreditati i nomi dei primi scopritori in queste due apparizioni.

Tuttavia studi recenti hanno trovato una corrispondenza tra le osservazioni storiche delle comete C/1385 U1 e C/1457 A1 e la 12P/Pons-Brooks e forse anche con una cometa apparsa nell’anno 245, non si tratta quindi di un oggetto nuovo mai visto prima ma di una visitatrice che ci sta accompagnando da lungo tempo.

E’ una cometa interessante perché durante le apparizioni del 1884 e 1954 ha mostrato diversi improvvisi aumenti di luminosità (outbursts), cosa che si è ripresentata anche quest’anno. Eventi di questo tipo non sono rari sulle comete, ma alcune appaiono riproporli più frequentemente di altre. L’oggetto più celebre in questa categoria è la straordinaria cometa 29P/Schwassmann-Wachmann, un Centauro dal comportamento cometario e che mostra ogni anno molti episodi di varia ampiezza ed è oggetto di una sorveglianza continua in quanto, essendo in un’orbita quasi circolare, è osservabile regolarmente ogni anno.

Ma ritorniamo alla nostra cometa 12P ed alla attuale apparizione: è stata riscoperta il 10 giugno 2020 all’Osservatorio Lowell in buon accordo con le previsioni. Ma vediamo perché è improvvisamente diventata la star degli osservatori di comete nel 2023. Tutto è iniziato la sera del 19 luglio 2023 quando la notizia di un outburst rilevato da Elek Tamás , Harsona Observatory, Nyiregyhaza – Hungary, è subito rimbalzata sul web richiamando l’attenzione generale su questa cometa. Il repentino aumento di luminosità di ben cinque magnitudini, è stato subito seguito con attenzione da moltissimi astrofili in Italia e all’estero.

La cometa 12 P ripresa in remoto la mattina del 21 luglio 2023 da Ernesto Guido, Marco Rocchetto, Adriano Valvasori (Telescope Live) poco dopo l’inizio dell’outburst. L’aspetto a inizio evento appare ancora molto condensato e quasi stellare.

 

Una ripresa di Mario Feraco del 25 luglio mostra già la chioma in evidente espansione

 

L’aspetto particolare mostrato dalla cometa man mano che la nube di polveri andava espandendosi ha dato il via a vari soprannomi fantasiosi dati alla cometa, per lo più ispirati alle astronavi di Star Treck. Questa particolare morfologia si è poi sostanzialmente conservata nel tempo durante l’espansione, una sorta di impronta fossile dell’emissione delle polveri.

Ripresa del 27 luglio di Diego Tirelli

 

La ripresa del 7 agosto di Adriano Valvasori ed Ernesto Guido (Almo Observatory) mostra la nube di polveri sempre più allargata ed evanescente.

 

Una sequenza di immagini realizzata da Antonio Catapano (Osservatorio Salvatore di Giacomo) che mostra la complessa evoluzione tra luglio ed ottobre.

 

Una immagine di Nello Ruocco del 2 agosto 2023

 

La curva di luce mostra il balzo di cinque magnitudini avvenuto a luglio dello scorso anno e si riferisce a magnitudini con filtro R relative ad una finestra di misura fissa di 10.000 km sulla cometa. Le osservazioni sono di: Andrea Aletti (Osservatoio G.V. Schiaparelli), Paolo Bacci e Martina Maestripieri (Osservatorio Pian dei Termini), Fedrico Bellini (Osservatorio di Rogonella), Mauro Facchini (osservatorio di Cavezzo, del Celado con Marina Campestrin, e osservatorio di Pian dei Termini), Erik Bryssink (Brixiis Observatory), Mario Feraco (Osservatorio BiAnto L85), Francois Kugel e Joel Nicolas (Observatoire Chante-Perdrix), Rolando Ligustri (Osservatorio New Mexico-Sierra Nevada), Luciano Tinelli (Osservatorio E.Castiglioni), Diego Tirelli (Osservatorio privato – Sossano), Adriano Valvasori ed Ernesto Guido (Osservatorio Almo, Telescope Live con Marco Rocchetto).

 

La curva di luce costruita mediante la quantità Afρ delinea con precisione i successivi outuburst che si sono verificati tra giugno e gennaio 2024. Si riconoscono bene tre eventi principali, uno minore che ha preceduto il terzo ed uno a fine gennaio, rilevato solo parzialmente per le cattive condizioni meteorologiche.

 

La curva di luce estratta dal sito di Seiichi Yoshida indica per il massimo una magnitudine intorno a 5, salvo ulteriori outburst. (http://aerith.net/comet/catalog/0012P/2024.html)

 

La cometa è attualmente vicina alla settima magnitudine e continua ad essere seguita con attenzione dagli osservatori della Sezione Comete e del Progetto CARA. Le previsioni indicano che al perielio, che cadrà il 21 aprile 2024 ad una distanza dal Sole di 0,78 unità astronomiche, raggiungerà una magnitudine totale intorno a 4-5. Sarebbe teoricamente un bell’oggetto facile da osservare. Purtroppo però l’elongazione solare al perielio sarà di soli 22 gradi, si troverà quindi in una posizione molto difficile per poterla osservate. Verso metà aprile per cercarla potremo usare come riferimento Giove che si troverà a qualche grado di distanza dalla cometa.

La posizione della cometa 12P/Pons-Brooks per la sera del 10 aprile e i giorni successivi fino al 16 aprile. Al crepuscolo nautico (intorno alle 19 TU) si troverà a circa 9 gradi di altezza sull’orizzonte (Azimut intorno a 285°) vicina a Giove, la Luna di soli 3 giorni, potrà essere avvistata poco sopra. Una interessante configurazione per un bel ritratto fotografico. La cometa tramonterà intorno alle ore 20 TU.

 

Indicativamente intorno al perielio si troverà ad una altezza sull’orizzonte di circa 7 gradi, dopo il tramonto del Sole al momento del crepuscolo civile, quindi con un cielo ancora piuttosto chiaro. Al momento del crepuscolo nautico sarà a meno di un grado si altezza.

Ad elevazioni così basse dobbiamo fare sempre i conti con l’estinzione atmosferica: con la cometa a 7 gradi ed osservando ad alta quota potremo avere una perdita indicativamente di una magnitudine a causa dell’assorbimento atmosferico. Se ci troviamo a quote più basse le cose peggiorano fino ad avere una perdita di almeno 2-3 magnitudini al livello del mare. Ipotizzando una magnitudine totale intorno a 5 al perielio avremo quindi che in alta montagna la percezione sarà come se fosse di sesta magnitudine, ma se siamo al livello del mare la percezione sarà di un oggetto di magnitudine 7-8 o anche più, a seconda delle condizioni locali di trasparenza. Infine teniamo sempre presente che le comete sono oggetti diffusi e che la loro luce viene distribuita su di un’area più o meno estesa. Osservarla verso il perielio sarà quindi davvero molto difficile. Ma a volte la fortuna aiuta gli audaci, e le comete sono imprevedibili. Visto il comportamento bizzarro mostrato in questa apparizione abbiamo la speranza che al momento giusto possa avere un altro outburst che, almeno temporaneamente, ne aumenti la luminosità consentendoci di vederla tra le luci del tramonto.

Continuiamo dunque a seguirla nel suo avvicinamento al Sole fin quando sarà possibile, sperando in una lieta sorpresa finale.

A cura di Giannantonio Milani, Referente della Sezione di Ricerca “Comete” dell’UAI

 

La cometa 12P/Pons-Brooks ripresa da Andrea Aletti il 13 febbraio mostra lo sviluppo di una bella coda di plasma. La complessa struttura filamentosa della coda è generata dall’interazione con il vento solare.