È pubblicato sulla Strenna Storica Bolognese (Anno LXXI – 2021, Pàtron editore, Bologna; rivista curata dal Comitato per Bologna Storica Artistica) l’articolo L’Osservatorio Astronomico San Vittore: dal profondo cielo ai pianetini.
Gli autori — Umberto Leotti, Ermes Colombini, Luigi Pansecchi— ripercorrono la storia quarantennale (1964-2004) di questo importante Osservatorio progettato e costruito sulle prime colline bolognesi con passione, competenza e dedizione da Ciro Vacchi, Giorgio Sassi, Giancarlo Sette, unico Osservatorio di non professionisti a essere inserito, fin dal 1990, in The Astronomical Almanac.
Il testo procede per zoomate: dal contesto ambientale a quello storico della tradizione astronomica bolognese; dalla descrizione della strumentazione ottica per l’osservazione a quella ausiliaria, dove si apprezza la meticolosa perizia esecutiva di Giorgio Sassi e Ciro Vacchi. Si pone poi in evidenza la lungimiranza dei tre fondatori che accolgono via via astrofili – ricordati nell’articolo – che integrano lo staff con le loro diverse competenze. Dall’iniziale interesse per il rilevamento fotografico degli oggetti del profondo cielo e delle comete — grazie anche alle conoscenze tecniche di Giancarlo Sette che sapeva destreggiarsi con abilità tra lastre, pellicole ed emulsioni — si passa a indagini più articolate e complesse come la collaborazione pluriennale, complice Luigi Pansecchi, con il Lowell Observatory di Flagstaff (Arizona) per l’International Planetary Patrol Program, campagna osservativa di Marte, Giove e Saturno. Poi è dedicato ampio spazio al programma per il rilevamento di pianetini che, dopo una prima fase sperimentale (1973/74) e i contatti, avviati da Umberto Leotti, con il Minor Planet Center di Cincinnati e l’Institute for Theoretical Astronomy di Leningrado, divenne metodico dal 1978 grazie al determinante apporto del modenese Ermes Colombini. Questo progetto ha condotto alla scoperta di ben 186 pianetini; un successo che è stato divulgato e documentato da diverse pubblicazioni, elencate dagli autori in appendice, e che ha spinto astrofili e gruppi a intraprendere, prima sotto la guida dello staff di San Vittore poi in autonomia, questo tipo di ricerca.
Nonostante l’Osservatorio non sia più attivo il contributo riannoda fili affinché non si perda memoria di questa straordinaria esperienza, auspicando si possano raccogliere altre testimonianze che integrino la documentazione.
Umberto Leotti
Foto: cupola dell’Osservatorio astronomico “San Vittore” (crediti: Strenna Storica Bolognese)
⇒Di seguito l’articolo pubblicato sulla Strenna Storica Bolognese (Anno LXXI – 2021, Pàtron editore, Bologna; rivista curata dal Comitato per Bologna Storica Artistica) in formato pdf:
L’Osservatorio Astronomico San Vittore, dal profondo cielo ai pianetini