L’esperto dell’Unione Astrofili Italiani (UAI) Giuseppe De Donà ha preso parte al convegno “Ricordando il Prof. Giuliano Romano” organizzato venerdì 17 novembre presso il Complesso di San Nicolò, sede dell’ateneo di Treviso, in occasione del centenario della nascita dell’illustre astronomo. Di seguito il suo intervento.
“Il Professor Giuliano Romano è stato un riferimento importante per tutti noi astrofili e per la nostra UAI, che io oggi rappresento e della quale porto il saluto del Presidente Luca Orrù e di tutto il Consiglio Direttivo. Il Professore collaborò con la nostra rivista con articoli di divulgazione e di ricerca. Nel 2007 scrisse il testo “La complessità dell’universo”, pubblicato nella collana UAIGremese. Un bellissimo libro ancora disponibile.
Il Premio “Giovan Battista Lacchini” è il più importante riconoscimento che l’Unione Astrofili Italiani conferisce a astronomi e astrofili di fama mondiale che si sono distinti nella divulgazione dell’astronomia. Nel 2004 al Congresso di Piombino, il premio fu assegnato al Prof. Giuliano Romano. Ero presente a quell’evento e ricordo ancora la sua coinvolgente conferenza (erano sempre coinvolgenti le sue conferenze) e l’ovazione che gli venne tributata.
Personalmente ho un grato ricordo legato alla mia ricerca fatta nel 2010 riguardante l’utilizzo del foro gnomonico presente in una piccola stanza al Castello di Andraz in provincia di Belluno. L’aiuto e l’appoggio del Professore furono fondamentali nell’analisi di quel lavoro. Quando lo chiamai esponendogli il caso rimase stupito che quello studio riguardasse Cusano, personaggio da lui stimato tanto da inserirlo assieme a Copernico, Thyco, Galileo, Keplero e Newton, tra i grandi dell’astronomia. Il professore aveva appena ultimato il testo “I primi giganti dell’astronomia moderna, da Cusano a Newton” edito dall’Ateneo di Treviso nel 2010, libro che mi spedì il giorno stesso e che ricevetti con la sua dedica. Rimasi colpito dalla grande disponibilità, dal tempo che volle concedermi, dalle pungenti domande sull’orientamento del foro e del metodo usato nei rilievi eseguiti col teodolite, strumento a lui caro e indispensabile per ricerche archeoastronomiche. A tal proposito, in una intervista ebbe a dire “non hanno nessun credito gli allineamenti astronomici effettuati solo con la classica bussola. Per ottenere dati attendibili occorre sempre lavorare con il teodolite”.
Concludo ringraziando, a nome mio e dell’Unione Astrofili Italiani, l’Ateneo di Treviso per questo evento che mantiene la memoria di un grande scienziato che è stato costantemente vicino a noi astrofili, e che ha sempre voluto studiare il cielo in prima persona senza mai perdere il contatto con lo spettacolo che esso offre”.
In alto la locandina del convegno “Ricordando il Prof Giuliano Romano” (crediti: Ateneo di Treviso)