Gli Amici e Soci dell’O.R.S.A.,
Sentiamo il dovere di raccontare, con profonda commozione, il nostro caro Giuseppe Ciprì, per noi semplicemente Peppino, uomo la cui presenza ha lasciato un’impronta profonda e duratura nelle nostre esistenze e nella nostra comunità. Lo ricordiamo come un amico di una vita, un complice prezioso nelle nostre esplorazioni della volta celeste. La sua assenza risuona come un silenzio improvviso, un vuoto tangibile che ci ricorda, con struggente chiarezza, quanto fosse importante la sua presenza tra noi.
Peppino, o Pucci per gli amici più intimi, era un uomo dai molteplici interessi, una persona che si immergeva con passione in tutto ciò in cui credeva. La sua curiosità era contagiosa, la sua dedizione un esempio per tutti noi, le sue azioni uno stimolo a migliorarci. Che si trattasse del suo lavoro, della sua famiglia o delle sue passioni, Giuseppe metteva tutto se stesso, con un’energia e un entusiasmo che sembravano inesauribili. Tifosissimo del Palermo e grande collezionista. Ricordiamo la sua collezione di meteoriti che ha generosamente donato al museo di geologia Gemmellaro.
Ma oggi, in questa sede che lo ha visto protagonista, vogliamo ricordare soprattutto il suo ruolo fondamentale nella nostra associazione, l’Organizzazione Ricerche e Studi di Astronomia. Molti di voi hanno memoria che c’è stato un momento buio nella storia dell’O.R.S.A., un periodo in cui l’associazione rischiava seriamente di sciogliersi, di non poter onorare gli impegni presi con importanti istituzioni. In quel frangente critico, Giuseppe assunse la presidenza.
Non fu un incarico semplice. Richiedeva coraggio, visione e una straordinaria capacità di unire le persone. Peppino è stato il cemento che ha tenuto insieme la nostra associazione. Con la sua guida saggia e la sua incrollabile determinazione, è riuscito a superare le difficoltà, a rinvigorire lo spirito di collaborazione e a garantire un futuro a quella che per molti di noi è diventata una seconda famiglia. Se oggi l’O.R.S.A. è ancora un punto di riferimento per gli appassionati di astronomia, lo dobbiamo in gran parte a lui.
L’impegno di Peppino non si è mai limitato alle sole mura della nostra associazione. Ha sempre dimostrato con i fatti il suo profondo amore per la divulgazione scientifica e astronomica. Non era solo una passione, ma una vera e propria missione, alimentata dal suo senso del dovere. Peppinocredeva fermamente che la conoscenza fosse un diritto di tutti, uno strumento indispensabile per comprendere il nostro posto nell’Universo. È stato lui, insieme ad Aldo Gagliano, altro nostro grande, insostituibile e compianto amico, a mettersi in gioco, investendo di tasca propria, per realizzare uno dei sogni più ambiziosi per una divulgazione più capillare, quello di un Planetario Itinerante, rivolto a tutti.
Quante volte lo abbiamo visto, con pazienza e un entusiasmo travolgente, spiegare i misteri del cosmo a un bambino curioso o a un adulto affascinato, rendendo semplici i concetti più complessi. Lo animava la convinzione che offrire a chiunque l’opportunità di guardare il cielo con occhi più consapevoli fosse il dono più grande. In questo suo instancabile prodigarsi, ci ha insegnato che la vera grandezza non sta nel custodire il sapere, ma nel condividerlo generosamente con gli altri, con tutti i mezzi a noi possibili, per accendere in loro la stessa meraviglia che ha sempre illuminato il suo ed il nostro sguardo.
Ma Peppino non era solo il Presidente che ha salvato la nostra associazione. Era un marito devoto, un padre amorevole, un uomo che trovava nella sua famiglia la sua stella polare. Il suo amore per i suoi cari era evidente in ogni suo gesto, in ogni sua parola. A quante delle nostre attività hanno partecipato anche Rossella, sua moglie, e Sofia, sua figlia. A loro va il nostro pensiero più affettuoso in questo momento di dolore.
Ci mancheranno le sue riflessioni, il suo sorriso, la sua capacità di guardare oltre, verso quel cielo stellato che tanto amava e che ci ha insegnato a conoscere meglio. La sua eredità non è solo un’associazione salvata, ma l’esempio di un uomo che ha creduto nel valore dell’impegno, dell’amicizia e della passione. Sarà, adesso, lì, insieme agli altri nostri cari, Fredi De Maria, Giorgio Puglia, Angelo Frosina, Aldo Galiano, Pino Di Pace, che, pur non più con noi, hanno lasciato una profonda e significativa impronta nella nostra esistenza.
Caro Pucci, guardando il cielo notturno, ti cercheremo tra le stelle, sapendo che, anche se non sei più fisicamente con noi, il tuo ricordo continuerà a brillare, come una stella di prima grandezza, illuminando il nostro cammino. Grazie di esserci stato.
Palermo, 31 Ottobre 2025
I Soci dell’O.R.S.A


