L’impegno in campo divulgativo del Gruppo Astrofili Bassa Bergamasca

23 Febbraio 2023 / Commenti disabilitati su L’impegno in campo divulgativo del Gruppo Astrofili Bassa Bergamasca

Delegazioni UAI

Dalle aule scolastiche alle fiere, dai luoghi di alta montagna ai parchi cittadini. L’attività scientifica divulgativa del Gruppo Astrofili Bassa Bergamasca (GABB), delegazione territoriale dell’Unione Astrofili Italiani (UAI), si esplica in una molteplicità di location, tutte allestite con cura, facendo attenzione alle esigenze del pubblico. A seconda dell’occasione, i soci del gruppo allestiscono schermo e proiettore, pannelli espositivi o telescopi per offrire ad adulti e bambini incontri e serate dedicate alla scoperta delle meraviglie del cielo, di alto livello scientifico e di grande impatto emozionale. L’ingrediente principale degli eventi è, senza dubbio, la grande passione per gli astri che da sempre anima i soci del gruppo, come ci racconta il Segretario del GABB Giuseppe Massimo Bertani.

Quando inizia l’avventura del Gruppo Astrofili Bassa Bergamasca?

Il Gruppo Astrofili Bassa Bergamasca (GABB) è nato nel 2008 formalizzando un’amicizia risalente agli anni precedenti tra alcuni astrofili residenti nella bassa pianura bergamasca, alcuni dei quali già iscritti ai circoli di Bergamo e di Milano. Il risultato di questa formalizzazione è un’Associazione di Promozione Sociale (APS) dalla struttura leggera e minimalista, con circa 10 iscritti.

Luna, crediti: Luca Marcandalli

Il GABB si propone come “punto di ritrovo” per persone appassionate di astronomia, desiderose di condividere le proprie esperienze e di fare proprie quelle altrui per crescere culturalmente, anche attraverso lo studio, la pratica e la divulgazione dell’astronomia. Con le nostre attività divulgative, dedicate alla scoperta e all’osservazione del cielo, avviciniamo il pubblico di adulti e bambini all’affascinante mondo dell’astronomia.

Organizziamo periodicamente riunioni per i nostri soci. Dopo il periodo pandemico caratterizzato da restrizioni, abbiamo ripreso a organizzare gli incontri del gruppo con cadenza mensile presso il Centro civico di Cologno al Serio, in provincia di Bergamo. In precedenza le riunioni si svolgevano presso il bar dell’Oratorio dei Cappuccini di Romano di Lombardia, nelle taverne di alcuni soci e nei loro osservatori privati. I nostri materiali, come – per esempio – il videoproiettore, lo schermo, l’amplificatore con microfono, i pannelli espositivi e il telescopio sociale, un Heyford 150/750 su montatura Synscan, sono depositati invece nei garage e nelle abitazioni dei soci.

Cosa organizzate per il pubblico di appassionati e curiosi del cielo?

Il GABB organizza conferenze, mostre e serate osservative, sia per i propri soci che per il pubblico, in occasione di eventi locali, come feste e sagre, e di manifestazioni nazionali e internazionali, come l’International Observe the Moon Night, dedicata alla scoperta della fascinosa Luna.

Svolgiamo anche eventi in collaborazione con altre associazioni di astrofili e con altri enti, come il Club Alpino Italiano (CAI), interessato a organizzare serate osservative al termine di escursioni in montagna. Queste attività sono particolarmente gradite ai nostri soci, che hanno la possibilità di allestire i propri strumenti in luoghi particolarmente indicati per l’osservazione astronomica.

Attività divulgativa svolta nel 2013 nella città di Cologno al Serio

Vi rivolgete anche alle scuole?

Certo. Di solito le scuole ci chiedono di allestire i nostri telescopi. L’attività di osservazione astronomica è preceduta da una conferenza in aula in cui si spiegano le caratteristiche degli astri oggetto di osservazione. Spesso anche i genitori degli studenti partecipano alle nostre attività perché hanno grande interesse e curiosità verso l’astronomia.

L’attività maggiormente richiesta è quella di osservazione diurna del Sole, perché si svolge negli orari deputati alle lezioni scolastiche. In queste occasioni facciamo osservare la corona solare con un Coronado PST oppure ne catturiamo l’immagine mediante webcam e la proiettiamo su uno schermo. L’attività di osservazione del cielo notturno è organizzata a scuola o presso parchi e ville comunali. Anche in questo ultimo caso, la parte osservativa è abbinata alla conferenza introduttiva nelle aule scolastiche.

Il 25 ottobre, in occasione dell’eclissi parziale di Sole, ci siamo recati, per esempio, presso la scuola primaria “Attilio Mozzi” di Treviglio (BG) per offrire agli studenti l’opportunità di conoscere e ammirare, con la guida di esperti, un fenomeno astronomico spettacolare.

M42, crediti: Luca Aceti

A quali altre attività vi dedicate?

Alcuni soci si dedicano all’astrofotografia, altri alla costruzione di strumenti astronomici. Un nostro socio ha realizzato, per esempio, un Dobson da 74 cm, caratteristica particolarmente spinta per uno strumento autocostruito, che richiede un cielo buio senza compromessi.

Io invece porto avanti dal 2015, a nome del GABB, un’attività di meteor scatter (conteggio ed elaborazione di echi radio prodotti da meteore al momento del loro ingresso in atmosfera) con un ricevitore situato in casa per il quale ho scritto il software (https://sourceforge.net/projects/echoes/) che lo gestisce e archivia i dati raccolti, rilasciato sotto licenza Open Source. Finora mi sono dedicato più ad affinare lo strumento che a pubblicare i dati da esso prodotti, ma conto di correggere il tiro in futuro.

Intanto sulla falsariga del ricevitore casalingo, abbiamo messo in piedi anche una stazione mobile per arricchire le nostre attività diurne, soprattutto quando il cielo è coperto.

Qual è stato l’evento più emozionante della storia associativa?

Nel 2015 abbiamo aderito ad un’iniziativa del Circolo Astrofili di Milano: una serata divulgativa e osservativa destinata ai bambini ricoverati al reparto oncologico dell’Ospedale San Gerardo di Monza. Quella serata, anche se meteorologicamente non fu delle migliori, vide la partecipazione della quasi totalità dei soci e ci regalò grandissime emozioni.

Quali sono le vostre ambizioni per il futuro?

Stiamo cercando una soluzione sostenibile per ottenere una sede dove riunirci e conservare i nostri materiali, anche in condivisione con altre associazioni del territorio, perché ci siamo resi conto che questa mancanza di un riferimento stabile ci penalizza.

Fonte: rivista “Cosmo”. Si ringrazia la redazione di “Cosmo” per la gentile concessione a pubblicare l’articolo sul sito UAI.