Si apre un nuovo periodo di intense attività divulgative per il Gruppo Astrofili Monti Lepini (GAML), delegazione territoriale dell’Unione Astrofili Italiani (UAI) della provincia di Roma. A ottobre l’Associazione – in prima linea nella promozione della cultura astronomica – sarà alla prese con gli ultimi laboratori scientifici della Notte europea dei Ricercatori 2022, organizzerà eventi dedicati alla fascinosa Luna nell’ambito dell’iniziativa “International Observe The Moon Night” e tante serate osservative per offrire al pubblico di adulti e bambini occasioni uniche per scoprire le meraviglie del cielo sotto la guida di esperti. Il Gruppo Astrofili Monti Lepini punta inoltre a lanciare – sempre a ottobre – un corso di astronomia avanzato, che sarà il seguito del corso base di astronomia organizzato in modalità online durante la pandemia. Vincenzo Gagliarducci, Presidente del GAML, ci parla dei progetti in cantiere, della storia dell’Associazione e di tutte le attività portate avanti con grande successo ed entusiasmo.
Quando nasce l’Associazione?
La nostra Associazione nasce ufficialmente nel 2004, ma il primo nucleo di astrofili risale al lontano 1988, periodo in cui io e tanti altri giovani studenti universitari appassionati di Astronomia ci incontravamo per parlare di cielo e di progetti futuri. Nel dicembre 1997 abbiamo organizzato il primo evento pubblico: una mostra sulle comete, complice il passaggio dell’Hale-Boop che aveva dato spettacolo nei mesi precedenti.
Per il trentennale dello sbarco dell’uomo sulla Luna, abbiamo invece allestito una mostra sul nostro meraviglioso satellite naturale e, nello stesso anno, abbiamo organizzato una gita oltralpe per l’osservazione dell’eclisse totale di Sole. Nel frattempo abbiamo tenuto incontri e seminari divulgativi sia per il grande pubblico che per le scuole. La nostra missione – riportata nel nostro statuto – è promuovere l’Astronomia, la Radiostronomia e le altre scienze. Ormai sono oltre 30 anni che ci impegniamo a farlo, con la passione e dedizione di sempre.
Qual è la vostra sede e come è equipaggiata?
Dal 2008 gestiamo un Osservatorio astronomico realizzato dal Comune di Gorga, un piccolo paese sui Monti Lepini a sud di Roma. Nel 2015 all’Osservatorio è stato affiancato il Planetario, formidabile strumento di simulazione del cielo. Questa struttura scientifica rappresenta la nostra sede operativa dove svolgiamo la maggior parte delle nostre attività. L’osservatorio è dotato di un telescopio riflettore Ritchey-Chretien di 50 cm di diametro, F/8, di un telescopio rifrattore apocromatico di 150 mm, F/8 e di un telescopio solare Lunt (ultimo acquisto) da 100 mm. A questi strumenti si aggiungono altri telescopi mobili che utilizziamo come supporto alla divulgazione.
Cosa offrite al pubblico di appassionati e curiosi del cielo?
Il nostro impegno, nel rispetto degli scopi statutari, è svolgere almeno un evento di divulgazione al mese, aderendo ai progetti promossi dall’Unione Astrofili Italiani o da altre Istituzioni o Associazioni, sia nazionali che internazionali. Ci sono poi gli eventi ideati da noi e che ormai sono diventati appuntamenti tradizionali nel nostro programma, come la nottata dedicata al Solstizio estivo, la giornata dedicata al Sole ad agosto e quella dedicata alle Geminidi a dicembre. Svolgiamo le nostre attività per lo più presso l’Osservatorio e il Planetario di Gorga, ma nel corso dell’anno organizziamo eventi o partecipiamo ad iniziative presso biblioteche e altre location della zona. Durante la pandemia abbiamo organizzato corsi e seminari in modalità online.
Vi rivolgete anche alle scuole?
Ovviamente la nostra attività è indirizzata anche alle scuole, con lo scopo principale di coltivare le nuove leve per portare avanti la passione e lo studio per l’Astronomia. Siamo purtroppo stati penalizzati – come tutti – da questo periodo pandemico. Prima del 2020 abbiamo accolto numerose scuole presso la nostra struttura, abbiamo svolto attività di PCTO, ex alternanza scuola-lavoro, e abbiamo allestito mostre didattiche presso i locali degli istituti scolastici e un’esposizione permanente, che arricchiamo di anno in anno, presso la nostra sede e che fa parte dell’offerta divulgativa sia per i piccoli che per i grandi. Quest’anno abbiamo in parte ricominciato a offrire attività didattiche e contiamo di ripartire a pieno ritmo nell’anno scolastico 2022-2023.
A quali altre attività vi dedicate?
Finora siamo stati molto impegnati per lo più in ambito divulgativo, ma abbiamo intenzione di realizzare programmi di ricerca nell’ambito della spettroscopia e delle stelle variabili, tempi e risorse permettendo. Al momento è attiva presso l’Osservatorio una stazione per il monitoraggio degli sciami meteorici, ricerca che conduciamo mediante il metodo del forward scattering, il radioascolto dei segnali radio riflessi dalle meteore che entrano in atmosfera. La nostra stazione radio è in funzione 24 ore al giorno ormai da oltre 6 anni. Da qualche anno abbiamo anche una camera, che opera nel visibile, del progetto PRISMA gestito dall’Istituto Nazionale di Astrofisica. Per vari motivi non siamo ancora nella rete del progetto, ma contiamo di entrarci a breve. Durante i nostri eventi sensibilizziamo inoltre il pubblico sul tema dell’inquinamento luminoso, un problema spesso sottovalutato.
C’è un evento associativo che ricorda con maggiore entusiasmo?
Ci sono molti momenti da ricordare e che hanno lasciato un segno. Se ne devo descrivere uno penserei al primo evento dedicato al Solstizio estivo: un’iniziativa nata quasi per scherzo e che ormai è entrata stabilmente nel programma annuale. Si inizia la sera, con la lezione al Planetario, a cui segue l’osservazione del cielo e poi si aspetta il sorgere del Sole, in compagnia di musica dal vivo e di una scenografia realizzata per l’occasione. All’inizio eravamo in dieci, adesso circa un’ottantina di persone partecipano all’iniziativa, giunta alla sua settima edizione.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Vogliamo riprendere a fare attività come nel periodo pre-pandemia. Credo che questo sia il desiderio di tutte le Associazioni e, probabilmente, di tutti. Come anticipato, abbiamo inoltre l’intenzione di iniziare a svolgere attività di ricerca grazie all’acquisto di nuova strumentazione astronomica. Infine vogliamo creare un gruppo giovani a cui lasciare, un giorno, il testimone per continuare lo studio e la diffusione dell’Astronomia e, magari, per raggiungere obiettivi ben più alti dei nostri.
Fonte: rivista “Cosmo”. Si ringrazia la redazione di “Cosmo” per la gentile concessione a pubblicare l’articolo sul sito UAI.