Astronomia per tutti al Marana Space Explorer Center

6 Maggio 2024 / Commenti disabilitati su Astronomia per tutti al Marana Space Explorer Center

Delegazioni UAI

Il Marana Space Explorer Center (MarSEC) a Marana di Crespadoro, in provincia di Vicenza, è il posto ideale per chi desidera immergersi nell’affascinante mondo degli astri. Al MarSEC – una vera eccellenza nel panorama dei luoghi della cultura scientifica – si può viaggiare alla scoperta dell’Universo sotto la cupola del planetario, ripercorrere la storia dell’astronautica nel museo dedicato a Rocco Petrone, mettere l’occhio all’oculare del telescopio per ammirare gli oggetti celesti e – per la gioia degli appassionati di musica e poesia – ascoltare brani e componimenti poetici a tema astronomico, in occasione di speciali eventi. A gestire la struttura e a organizzare il ricco programma di attività è l’Associazione MarSEC, delegazione territoriale dell’Unione Astrofili Italiani. Andiamo alla scoperta di questa realtà associativa, molto attiva in campo divulgativo, con l’esperto del MarSEC Ivo Peretto.

Quando inizia l’avventura dell’Associazione? L’associazione nacque con il nome “Cieli Perduti” nell’ottobre del 1999 a Valdagno (VI) per iniziativa di alcuni appassionati di astronomia desiderosi di divulgare le scienze astronomiche e di avvicinare adulti e bambini alla scoperta del cielo stellato. Dopo pochi anni sorse l’esigenza di individuare un punto osservativo in zona. Questa ricerca si concluse nel 2004 quando il comune di Crespadoro (VI) si rese disponibile a costruire un piccolo osservatorio con una cupola da 5 metri idonea a ospitare un telescopio. Il gruppo si trasferì quindi a Marana di Crespadoro (VI) e adottò un nuovo nome: MarSEC, che sta per Marana Space Explorer Center. Nel 2011 lo stesso comune – visto l’aumento considerevole del numero di soci e appassionati – decise di ampliare la struttura e di aggiungere una seconda cupola. La nuova struttura venne inaugurata nel settembre del 2019, mentre a settembre 2023 è stata costruita una terza cupola da 6 metri di diametro.

Il planetario del MarSEC (credito foto: Gianni Dalla Costa)

Come è strutturata la vostra sede? La nostra sede, accessibile a persone diversamente abili, è composta da una sala conferenze con 60 posti a sedere, multimediale, adatta anche alle trasmissioni in web-streaming, e da un planetario digitale con cupola da 6,5 metri di diametro e 41 posti a sedere. Attorno al planetario è stato allestito un museo dell’astronautica dedicato a Rocco Petrone. Il museo ripercorre la storia dell’astronautica e ospita periodicamente mostre, tra cui l’esposizione dedicata al James Webb Space Telescope. La struttura è dotata di due cupole di 5 metri di diametro motorizzate: la prima ospita un telescopio RC da 320 mm di diametro equipaggiato per l’osservazione visuale, mentre l’altra cupola ospita un telescopio RC da 360 mm di diametro equipaggiato con camera CCD e filtri fotometrici per svolgere l’attività di ricerca astronomica. La terza cupola, del diametro di 6 metri, è stata costruita all’ingresso del parcheggio e funge da reception, funzione che si è resa necessaria per gestire meglio il notevole flusso di visitatori e turisti. Questa cupola ospita un’opera d’arte in marmo da 500 kg che rappresenterebbe la deformazione dello spazio tempo in presenza di gravi. Durante gli scavi abbiamo avuto la fortuna di intercettare un sistema carsico non noto che abbiamo deciso di salvaguardare creando uno spazio dedicato a questo tema, a ridosso della struttura. Le due grotte scoperte – La Porta Dell’Ade e il Pozzo Di Castore e Polluce – sono state censite dal gruppo speleologico Proteo che ha curato anche l’allestimento dello spazio espositivo, divenuto importante per spiegare la geologia e l’intima interconnessione con l’astronomia.

La sala conferenze del MarSEC (credito foto: Ivo Peretto)

Cosa offrite al pubblico di appassionati e curiosi del cielo? Il MarSEC svolge un’intensa attività divulgativa e didattica. Al pubblico generico offriamo attività dedicate alla scoperta del cielo in orario sia diurno che serale. Tutte le domeniche organizziamo visite guidate alla nostra sede, abbinate allo spettacolo nel planetario, mentre tutte le sere siamo disponibili ad accogliere gruppi di visitatori per offrire eventi dedicati all’osservazione del cielo stellato. Tra gli appuntamenti fissi serali rientrano gli eventi mensili “live”, con spettacolo al planetario e osservazione del cielo stellato, le serate “Talk About Universe” con astronomi, astrofisici e filosofi che ci parlano di un particolare tema astronomico, e gli eventi del calendario astrofilo dell’Unione Astrofili Italiani (UAI), come “La Notte dei Giganti” e “La Notte delle Stelle”. A questi appuntamenti si aggiungono i “Week end degli Apollo”, l’“Halloween Astro-Party”, i concerti di musica classica o rock, serate dedicate alla poesia o al teatro, sempre a tema astronomico, e tanto altro. Organizziamo anche per le scuole numerose attività, grazie al nostro partner didattico “Orizzonti”, tra cui passeggiate di 6 km per visitare l’installazione che simula il Sistema Solare prima di giungere al MarSEc, dove sono in programma laboratori didattici o serate osservative. Agli studenti degli ultimi due anni delle scuole secondarie di secondo grado offriamo inoltre il PCTO  (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) per muovere i primi passi nel campo della ricerca astronomica. Con la guida dei nostri esperti, i ragazzi inizialmente vengono istruiti sui target, raccolgono dati al telescopio e poi li elaborano.

La Porta Dell’Ade, sistema carsico. Interno della sala (credito foto: Gianni Dalla Costa)

Su quali oggetti si focalizza la vostra attività di ricerca astronomica? L’attività di ricerca si svolge nella seconda cupola e si concentra sulla fotometria multibanda grazie a una camera CCD e una ruota portafiltri con filtri fotometrici UBVRI. I nostri campi di ricerca sono molteplici. Ci dedichiamo alla scoperta, allo studio e alla ricatalogazione di stelle variabili presso il VSX (Variable Stars Index) dell’AAVSO (American Association Variable Stars Observers), all’osservazione dei pianeti extrasolari nell’ambito del programma Exoclock, al monitoraggio dei Blazar nell’ambito del programma WEBT (Whole Earth Blazar Telescope) e all’osservazione dei GRB (Gamma Ray Burst), in collaborazione con l’UAI.

Svolgete anche attività di monitoraggio e contrasto dell’inquinamento luminoso? Da sempre sensibile al problema dell’inquinamento luminoso, il MarSEC è iscritto all’associazione Veneto Stellato che sensibilizza il pubblico riguardo a questo importante tema. Da pochi mesi al MarSEC è installata una camera SQM (Sky Quality Meter) che funziona h24 per monitorare l’andamento dell’inquinamento luminoso. I dati raccolti vengono trasmessi in tempo reale all’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto. 

Quali sono i vostri progetti per il futuro? Il MarSEC è un work-in-progress e tanti sono i progetti che vorremmo realizzare. Abbiamo l’intenzione di arricchire e completare il museo dell’astronautica, di installare strumenti esterni – come le meridiane – per la didattica dell’astronomia, di dotarci di una camera per il monitoraggio dei bolidi e delle meteore, di creare un laboratorio dove progettare e costruire le mostre temporanee, di valorizzare il sistema carsico e di realizzare tante altre idee che richiedono molto tempo.

Alba dal MarSEC di Marana di Crespadoro (crediti foto: Gianni Dalla Costa)

⇒Per maggiori informazioni: https://www.marsec.org/

Fonte: rivista “Cosmo”. Si ringrazia la redazione di “Cosmo” per la gentile concessione a pubblicare l’articolo sul sito UAI.