Rendere l’astronomia accessibile a tutti, anche alle persone con disabilità fisiche e cognitive, è la principale missione dell’Associazione Pontina di Astronomia (APA), delegazione territoriale dell’Unione Astrofili Italiani. Una missione perseguita attraverso l’organizzazione di eventi divulgativi all’insegna dell’inclusione e della solidarietà sociale – in cui tutti i partecipanti possono provare l’emozione della scoperta del cielo – e attraverso il continuo sviluppo di metodologie e strumenti per una cultura astronomica “senza barriere”. Nel campo della divulgazione inclusiva dell’astronomia, gli esperti dell’APA sono veri pionieri e un solido punto di riferimento per la comunità italiana e internazionale di educatori e studiosi. Parliamo dell’Associazione, del suo impegno in campo divulgativo e dei progetti in cantiere con il Presidente Andrea Alimenti.
Quando si costituisce l’Associazione e quando nasce l’attenzione per il mondo della disabilità?
L’Associazione Pontina di Astronomia – Latina-Anzio-Nettuno – APS (APA) nasce a Latina il 22 ottobre 2008. L’APA viene fondata da quattro astrofili e tre astrofile, tutti con alle spalle una più o meno lunga esperienza e militanza in altre associazioni simili. L’associazione nasce per riunire tutti gli appassionati di astronomia dell’agro pontino e per diffondere la cultura scientifica e astronomica in un territorio praticamente privo di realtà di questo tipo. Fin dalla sua costituzione, l’APA porta avanti attività didattiche e divulgative, anche in chiave inclusiva, perfezionate con la creazione di strumenti e metodi unici nel loro genere.
Il primo incontro con il mondo della disabilità è avvenuto nel 2009, in occasione di un evento organizzato dall’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti (UICI) di Latina. Il nostro esperto Andrea Miccoli timidamente presentò il suo “orizzonte variabile”: uno strumento in legno utile per vedere i movimenti apparenti del Sole in cielo nelle diverse stagioni e alle diverse latitudini. Dopo qualche minuto dalla stanza dove eravamo riuniti si sentì urlare l’allora presidente dell’UICI Lucia Merola. Erano urla di gioia: per la prima volta aveva visto un tramonto.
Qual è la vostra sede e come è equipaggiata?
Dal 21 giugno 2018 l’APA ha un suo piccolo osservatorio, realizzato interamente in legno presso l’agriturismo “Prato di Coppola” a Latina. L’osservatorio, principalmente dedicato alle attività osservative, è dotato di una montatura EQ8 e di un SC11 Celestron. Questo telescopio principale è affiancato da uno Scopos 66-400 usato in parallelo con camere per il puntamento/centramento automatico, la guida e la ripresa. Siamo in attesa da svariati mesi di strumentazione nuova: a breve – si spera – dovremmo poter osservare attraverso un RC16. Nell’osservatorio abbiamo inoltre una stazione di ricezione radio per il monitoraggio delle radiometeore, operativa 24 ore su 24. Nei periodi di maggiore attività il segnale ricevuto, trasposto nella banda audio, è utilizzabile da chiunque. Questa attività nasce infatti con l’intento di rendere le stelle cadenti accessibili anche a persone con disabilità visiva. Siamo provvisti infine di telescopi portatili – che utilizziamo per i nostri eventi itineranti – opportunamente modificati per essere impiegati con persone con disabilità motoria, su sedia a rotelle.
Nei mesi estivi cosa avete in programma per i curiosi del cielo?
Luglio e agosto sono i mesi di maggiore attività. Apriremo al pubblico il nostro osservatorio (calendario degli appuntamenti disponibile su astronomiapontina.it) per offrire serate dedicate alla scoperta del cielo e organizzeremo tanti eventi divulgativi sul territorio della provincia di Latina. In particolare, sabato 9 luglio saremo al Fortino di Creta Rossa sul promontorio del Circeo per proporre al pubblico un’escursione notturna in collaborazione con il Club Alpino Italiano (CAI) di Latina; sabato 30 luglio osserveremo invece il cielo tra le rovine del V sec a.C. del parco archeologico dell’antica città di Norba, dove si può godere di un panorama mozzafiato; inoltre, ogni settimana, daremo ai più avventurosi l’opportunità di scoprire le bellezze del cielo a bordo di canoe e kayak, sul lago di Paola e sul fiume Cavata.
Negli altri mesi dell’anno cosa offrite al pubblico?
Nel periodo invernale siamo principalmente occupati con le scuole di ogni ordine e grado. Il nostro pacchetto didattico standard prevede cinque incontri: tre frontali in aula, uno sotto il sole, uno di notte, sotto le stelle. Entriamo in aula non con un semplice computer per proiettare qualche slide, ma con valigie e scatoloni dai quali tiriamo fuori strumenti elettromeccanici con motorini, luci, laser ed effetti sonori, utili a rendere l’intervento didattico coinvolgente e, talvolta, ludico. Nel periodo precovid abbiamo svolto attività con circa 80 classi ogni anno e coinvolto più di 1500 studenti delle scuole elementari, medie e superiori. Sempre in inverno, nel tardo pomeriggio, siamo impegnati con i corsi di astronomia dedicati ai nostri soci. Ne organizziamo tipicamente tre in parallelo: uno a Latina, uno ad Aprilia e uno a Nettuno. In aggiunta a questi, svolgiamo corsi presso centro anziani e comunità per persone con disabilità.
Quali strumenti utilizzate per avvicinare le persone con disabilità alla conoscenza del cielo?
Dal 2009 ci adoperiamo per rendere l’astronomia accessibile a persone con disabilità visiva. Da quell’anno Andrea Miccoli, nostro socio fondatore, è impegnato a realizzare strumenti elettromeccanici tattili per i disabili della vista. Questi strumenti artigianali, unici nel loro genere, permettono di rappresentare fenomeni astronomici in evoluzione nelle quattro dimensioni, incluso quindi il tempo, e di renderli accessibili a chiunque. Nel corso degli anni Andrea è riuscito a realizzare un assortimento di strumenti vastissimo e utile per affrontare diversi argomenti di astronomia con diversi livelli di approfondimento. Con questo kit di strumenti è nato il corso residenziale di astronomia per ciechi e ipovedenti. Questo corso, pensato per offrire una settimana di vacanza estiva a carattere astronomico a ciechi e ipovedenti provenienti da tutta Italia, ha già superato la sua decima edizione. Le persone che frequentano il corso rimangono incantate dai nostri strumenti. Parliamo di persone appassionate di astronomia, pur non avendo – a volte – mai visto un raggio di luce dalla nascita, dedite allo studio di questa scienza e che grazie ai nostri strumenti possono avere conferma, per la prima volta, di aver compreso o meno concetti precedentemente sentiti raccontare solo a parole, su libri o in video. Questi stessi strumenti vengono usati con successo anche nelle scuole: alcuni concetti risultano infatti più semplici se si ha la possibilità di mettere le mani su modelli 3D in movimento. Come si dice, l’accessibilità fa bene a tutti. Abbiamo un occhio di riguardo anche per i disabili motori. Come portare l’oculare di un telescopio sull’occhio di chi non può alzarsi, salire su una scaletta o accucciarsi come normalmente è richiesto? Con una serie di prolunghe ottiche (semplici tubi di alluminio) e alcune modifiche alla montatura i nostri telescopi sono accessibili a chiunque.
A quali altre attività vi dedicate?
Dal 2016 sensibilizziamo il pubblico sul tema dell’inquinamento luminoso. Nel 2016 abbiamo organizzato, in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Latina, il primo convegno sull’inquinamento luminoso, seguito – l’anno successivo – da un meeting aperto ai tecnici del Comune e alla polizia municipale e inserito nell’ambito di un’iniziativa di divulgazione per le scuole del territorio. Non posso dirlo con certezza ma credo che, grazie a queste attività di sensibilizzazione, svolte in collaborazione con il Comune di Latina, si sia velocizzato il processo di ammodernamento e messa a norma degli impianti di illuminazione pubblica di Latina.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Il futuro ci attende con numerosi progetti. In primis, vogliamo dotare il nostro osservatorio di nuovi strumenti per dare l’avvio ad attività di ricerca astronomica, ora realizzate solo da alcuni soci in modo individuale. Desideriamo inoltre costruire un piccolo museo in grado di ospitare tutti i nostri strumenti di astronomia tattile, ora smontati e raccolti all’interno di buste e scatoloni. Tutto questo, e molto altro, sarà possibile però solo se l’Associazione riuscirà a trovare nuove risorse umane. Senza nuovi giovani soci sarà infatti difficile portare avanti i nostri progetti. Stiamo intensificando le attività didattiche nelle scuole del territorio proprio con l’augurio di avvicinare all’associazione i più giovani.
Fonte: rivista “Cosmo”. Si ringrazia la redazione di “Cosmo” per la gentile concessione a pubblicare l’articolo sul sito UAI.