Convegno Nazionale UAI di Divulgazione dell’Astronomia 2024 – Sessioni e relatori

 

Sessione di apertura:

Relatore: prof. Giuseppe Pellegrini (Observa)

Titolo: Gli italiani e la scienza. Percezioni e atteggiamenti in un mondo che cambia

Autore: prof. Giuseppe Pellegrini (Observa)

Abstract: In una società sempre più influenzata dalla scienza e dalla tecnologia si riconoscono effetti di grande trasformazione in ambito sociale, economico e politico. La scienza e la tecnologia continuano infatti a cambiare il nostro modo di vivere, lavorare, viaggiare e comunicare. Ma cosa pensa il pubblico delle grandi innovazioni scientifiche e tecnologiche? Quali sono i principali orientamenti di fronte ai grandi segnali di cambiamento?

Da vent’anni l’Osservatorio scienza Tecnologia e Società di Observa studia l’opinione degli italiani e delle italiane nei confronti della scienza e degli scienziati. Le attività di ricerca permettono di analizzare il trend di conoscenza, fruizione dei media e fiducia degli Italiani anche su questioni rilevanti come l’energia, la salute, l’ambiente e tanti altri temi di grande interesse pubblico in cui la scienza e la tecnologia sono implicate. Accanto allo studio tematico sono di grande rilevanza gli aspetti riguardanti le modalità e i canali di informazione che, con la rivoluzione digitale, hanno avuto un’influenza evidente sulla popolazione.

Infine, si assiste a un grande sviluppo della comunicazione della ricerca con numerose iniziative di dialogo, scambio e incontro tra il mondo degli scienziati e il pubblico dei non esperti. E’ importante dunque studiare e riflettere sui grandi cambiamenti in atto per comprendere le direzioni e le relazioni tra società, scienza e tecnologia.

Sessione SAM1:

Relatore: Federico Di Giacomo e Giulia Mantovani (Istituto Nazionale di Astrofisica – INAF)

Titolo: Sinergie Pro-Am in Astronomia: Il Network NOC e il legame con la UAI per la diffusione dell’astronomia

Autori: Federico Di Giacomo (INAF), Giulia Mantovani (INAF), Caterina Boccato (INAF),

Abstract: La ricerca scientifica non è riservata unicamente ai professionisti del settore. Gli astronomi amatoriali svolgono un ruolo importante nell’avanzamento della scienza, contribuendo a scoperte e collaborando talvolta con astronomi professionisti in collaborazioni pro-am (Professional-Amateur). In questo ambito, il talk presentato si focalizzerà sull’importanza della collaborazione tra la rete italiana NOC (National Outreach Coordinator) dell’International Astronomical Union (IAU), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e la UAI, mostrando come l’unione di professionisti e appassionati possa amplificare l’impatto della ricerca e della divulgazione scientifica.
Il NOC italiano, insieme al gruppo di lavoro che conta la presenza sia di astronomi professionisti che astrofili, ha il compito di facilitare e promuovere la divulgazione e l’educazione astronomica nel proprio Paese. La rete NOC italiana, in collaborazione con l’INAF e gli astrofili locali, crea una connessione diretta tra la ricerca professionale e la divulgazione, permettendo agli appassionati di astronomia di partecipare attivamente a progetti scientifici e diffondere la conoscenza nelle comunità locali. Questa sinergia non solo potenzia la ricerca con osservazioni e dati preziosi, ma rende la scienza più accessibile al pubblico, soprattutto in aree dove l’accesso alle istituzioni scientifiche è limitato. La collaborazione NOC, insieme alla UAI, consente agli astrofili di assumere il ruolo di ambasciatori della scienza, contribuendo a rendere la divulgazione scientifica più capillare e partecipativa.
Nel talk verranno presentati esempi di progetti, sia attuali che futuri, in cui questa collaborazione Pro-Am ha già mostrato e, continuerà a mostrare, il proprio potenziale. Si esploreranno nuove opportunità di cooperazione. Dalle attività nelle scuole all’organizzazione di eventi di osservazione pubblica, fino alla partecipazione a grandi progetti scientifici, la sinergia tra NOC, INAF e UAI offre uno spazio in cui professionisti e amatori possono lavorare insieme per rendere la scienza più accessibile.
Tuttavia, il futuro di questa collaborazione presenta anche sfide. Il talk mostrerà la necessità di adattarsi a un panorama di comunicazione scientifica che richiede approcci sempre più inclusivi e l’uso di tecnologie digitali per coinvolgere un pubblico più vasto.
In conclusione, il NOC italiano rappresenta un esempio concreto di come la cooperazione tra professionisti e appassionati non solo arricchisca la ricerca scientifica, ma consente anche una diffusione più estesa, stimolando una partecipazione più ampia e attiva da parte del pubblico.

Sessione SAM2:

Relatore: Emilio Sassone Corsi (Associazione Tuscolana di Astronomia – ATA)

Titolo: Astronomy CO+ – L’evoluzione della comunicazione dell’Astronomia negli ultimi sessant’anni

Autore: Emilio Sassone Corsi (ATA)

Abstract: Negli ultimi sessant’anni l’accesso all’Astronomia e la sua divulgazione si sono evolute in modo estremamente significativo. L’Astronomia è una di quelle aree della Scienza in cui la relazione con il grande pubblico, dei cittadini, dei giovani, si è sempre più consolidata rendendo la Citizen Science una realtà molto dinamica. E anche un’area della Scienza dove la transizione digitale ha avuto un ruolo primario per favorire la comunicazione scientifica anche a scopi inclusivi. In questa breve relazione si desidera raccontare la propria esperienza personale.

***************

Relatore: Giuseppe D’Angelo

Titolo: Astronomy CO+ – L’evoluzione della comunicazione dell’Astronomia negli ultimi sessant’anni

Autore: Giuseppe D’Angelo

Abstract: Il più grande limite del settore della Comunicazione della Scienza, visto nel suo complesso, è stato quello di non essere stato in grado, in questi anni, di rendere disponibili, anche solo parzialmente, le proprie soluzioni di comunicazione, in contesti virtuali, cioè a distanza. Questo limite, che si è manifestato in tutta la sua evidenza durante il lungo periodo della pandemia da Covid-19, non è stato determinato da una carenza strutturale del settore, perché con l’evoluzione delle TIC anche i Musei della Scienza (MS) e gli Science Centre (SC) si sono evoluti in termini di qualità e ricchezza tecnologica delle proprie “Installazioni” ma per la sua prerogativa di basarsi su “Luoghi fisici” di relazione con i propri fruitori: cittadini ma anche e, soprattutto, studenti. Ovviamente questa prerogativa non è una criticità in sé, anzi: è del tutto evidente che i settori che si basano sulla “rappresentazione” hanno la loro specificità proprio nell’essere “luoghi reali” in cui l’interazione tra “installazione” e “pubblico” sia la più attiva e diretta possibile (gli SC si sono evoluti proprio per rendere i fenomeni della scienza e della tecnologia materia sempre più viva, sperimentabile, toccabile). La criticità è nel fatto che alla maggior parte di essi è mancata la possibilità di estendere, la propria capacità di comunicare, anche “a distanza” oltre che “in presenza”.
La realizzazione di MS e SC che siano in tutto o in parte fruibili in un contesto virtuale richiede, innanzi tutto, un diverso modo di “pensare” la Comunicazione della Scienza e, quindi, l’acquisizione di innovative metodologie e tecniche per progettare e realizzare esperienze di SciCo. Questo processo di transizione si è avuto nella Scientific Fiction (SciFi), che ha introdotto innovazioni metodologiche e tecnologiche nel “cinema di fantascienza”, fornendo agli autori, agli sceneggiatori, ai registi di questo genere cinematografico, immense possibilità di “vedere” e raccontare il futuro. Ma anche di raccontare la scienza. Infatti, esiste un filone della SciFi ad essa rivolto.
Il settore della Comunicazione della Scienza ha quindi bisogno di investimenti pubblici sulle infrastrutture e sulle organizzazioni e un deciso intervento sulle persone, attraverso l’introduzione di nuovi approcci di SciCo e nuovi skill professionali specialistici ai quali formare coloro che scelgono tale settore come sbocco occupazionale e aggiornare coloro che già operano in esso.
L’intervento affronta questi temi partendo da un’esperienza concreta: un Progetto finanziato nel Programma Erasmus+ dal titolo “SCI-CO+ – High Professional Skills for Advanced Scientific Communication”, in fase di realizzazione e del quale l’autore è stato uno degli estensori.

***************

Relatore: Emiliano Ricci (Società Astronomica Fiorentina / UAI)

Titolo: Margherita Hack e la divulgazione scientifica

Autore: Emiliano Ricci (Società Astronomica Fiorentina / UAI)

Abstract: A oltre dieci anni dalla scomparsa di Margherita Hack, questa presentazione riflette sull’eredità culturale che la celebre astrofisica ha lasciato nel campo della divulgazione scientifica. Hack non solo ha contribuito in maniera sostanziale alla ricerca astronomica, ma ha anche fondato riviste come “L’Astronomia” e “Le Stelle”, che hanno reso accessibile la scienza a un vasto pubblico. Ripercorrendo a grandi passi le tappe della storia della divulgazione dell’astronomia in Italia, si sottolinea come il suo approccio chiaro e coinvolgente, insieme alla capacità di tradurre argomenti complessi in esempi quotidiani, abbia posto le basi per una divulgazione moderna, trasformando la conoscenza scientifica in un bene comune e imprescindibile.

Sessione SPM1:

Relatore: Luigi Civita (Unione Astrofili Napoletani – UAN)

Titolo: La gamification nella divulgazione scientifica: l’esperienza dell’UAN

Autore: Luigi Civita (UAN)

Abstract: Nell’ambito della divulgazione, e più in generale della comunicazione, scientifica la gamification sta assumendo un ruolo sempre più importante. Da tempo è noto che il gioco rappresenta una delle prime fasi di apprendimento nell’uomo e in tutti gli altri mammiferi, non solo nel fase evolutiva ma in qualsiasi momento dello sviluppo personale. Se il gioco è strutturato in un framework che non sia puramente ludico, diventa un ottimo strumento di comunicazione e di apprendimento, per qualsiasi fascia di età e in qualsiasi contesto. Sono sempre di più enti di ricerca, associazioni, docenti che ne fanno uso per facilitare la trasmissione dei concetti di base, ma anche avanzati, nell’ambito delle discipline STEM.
Da almeno 10 anni l’Unione Astrofili Napoletani, nell’ambito del Gruppo di studio sulle Costellazioni, ha abbracciato questa metodologia di trasmissione del pensiero scientifico. In particolare, facendo riferimento alle esperienze più recenti, alcuni giochi classici hanno indossato una nuova veste diventando strumenti utili di divulgazione. È il caso della Tombola Messier, che sfrutta la smorfia napoletana e uno dei giochi forse più antichi della tradizione natalizia, per aiutare i soci a entrare nel mondo affascinante del Catalogo Messier. Apprezzata nell’ambito di Futuro Remoto presso Città della Scienza è stata la Caccia all’astro perduto, variante astronomica della classica caccia al tesoro, che unisce gioco, scienza e teatralità. Ed è in fase ultima di sperimentazione, per l’edizione di ottobre 2024 della manifestazione, una escape room che si basa sul mito di Andromeda & C. E nel discussione non si può evitare di menzionare il progetto “Costellazioni napoletane” per Stellarium, noto planetario virtuale noto tra tutti gli astrofili, che si è guadagnato anche un articolo su Coelum, a cura del sottoscritto e della collega Ida De Rosa, e sulla pagina culturale di Repubblica.

***************

Relatore: Matteo Panza (Associazione Tuscolana di Astronomia – ATA)

Titolo: Progetto AstroYoung: un giovane impatto sul futuro

Autori: Matteo Panza (ATA), Francesca De Angelis (ATA), Federico Badoni (ATA)

Abstract: L’ATA negli ultimi anni ha dato inizio al progetto “AstroYoung! – la scienza inclusiva a misura di giovane” per promuovere la partecipazione dei minori nel campo divulgativo attraverso la diffusione della cultura astronomica e scientifica. Il progetto, iniziato ufficialmente a fine 2022, ha compreso studenti di tutto il Lazio, includendo 10 istituti nelle province di Roma, Latina e Rieti.
L’obiettivo è quello di avvicinare giovani astrofili al mondo della divulgazione, dandogli non solo una preparazione teorica in campo matematico-fisico, ma anche una preparazione pratica alla comunicazione scientifica, imparando ad usare gli strumenti necessari e a relazionarsi col pubblico.
Dal 2022 il progetto AstroYoung è stato e continuerà ad essere percorso da nuovi giovani ogni anno, permettendo a loro di imparare a relazionarsi con altri membri di un’associazione e ad andare oltre ai libri di testo, applicando la scienza sul campo.
Con questo abstract ci proponiamo di ripercorrere l’esperienza di Francesca e Matteo, due soci operativi adolescenti dell’ATA introdotti all’associazione grazie al progetto AstroYoung, soffermandoci particolarmente su come la divulgazione scientifica sia un’opportunità di crescita per giovani astrofili.
Oltre a valutare come l’ingresso nel mondo divulgativo possa beneficiare i giovani, ci proponiamo di analizzare in che modo questi possano essere una risorsa importante per una realtà associativa e per il panorama divulgativo territoriale.

Sessione SPM2:

Relatore: Andrea Miccoli e Alida Giona (Associazione Pontina di Astronomia – APA)

Titolo: Il Sole a portata di mano: strumenti tattili 3D per la divulgazione inclusiva dell’astronomia solare

Autori: Andrea Miccoli (APA), Alida Giona (APA), Andrea Alimenti (APA)

Abstract: Nel 2025, con il massimo dell’attività solare e un’eclissi totale di Sole in arrivo in Europa, l’interesse per la nostra stella è destinato a crescere. I divulgatori scientifici saranno quindi chiamati a un impegno particolare sul tema. Questo lavoro esplorerà come sia possibile semplificare concetti complessi relativi al Sole e alla Luna, attraverso strumenti tattili e modelli meccanici tridimensionali opportunamente sviluppati. Questi strumenti, originariamente pensati per la didattica dell’astronomia, si sono rivelati particolarmente utili per persone con disabilità visiva, permettendo loro di “toccare con mano” fenomeni che altrimenti resterebbero solo teorici.
L’impiego di questi modelli 3D ha ottenuto un grande successo durante i corsi di astronomia per non vedenti organizzati dall’Associazione Pontina di Astronomia, facilitando la comprensione di concetti che di solito sono spiegati tramite rappresentazioni visive o con termini tecnici complessi. Questi strumenti meccanici tattili, realizzati in modo artigianale, consentono ai partecipanti di esplorare in modo pratico e intuitivo come avvengono i movimenti apparenti del Sole, le eclissi solari e i moti lunari. Il loro design è stato concepito per essere usato sia dai vedenti che dai non vedenti, e l’esperienza tattile si è rivelata particolarmente utile per chiunque.
Verranno illustrati i meccanismi di questi strumenti, i risultati delle attività didattiche finora condotte e come questi modelli tattili possano costituire un prezioso supporto alla divulgazione dell’astronomia, in particolar modo per preparare il pubblico all’osservazione dell’eclissi solare del 2026. Verranno condivise, inoltre, le esperienze nell’adattamento del linguaggio e dei metodi educativi per rendere l’astronomia accessibile a tutti, affinché il cielo non sia solo “da guardare”, ma anche da “toccare”.

***************

Relatore: Claudia Mignone (Istituto Nazionale di Astrofisica – INAF)

Titolo: Audioguide con testi alternativi per una grande mostra di astronomia

Autori: Claudia Mignone (INAF), Domenico Antonacci (UAI), Elena Cipollone (UAI), Federico Di Giacomo (INAF), Fabrizio Migliorini (UAI), Cesare Pagano (UAI), Rachele Toniolo (INAF e Università di Bologna),  Stefania Varano (INAF), Luigi Viazzo (UAI)

Abstract: Come si può rendere una grande mostra basata su immagini e modelli astronomici accessibile al pubblico non vedente e ipovedente, coinvolgendo chi visita l’esposizione sia a livello informativo che emotivo? È la domanda che ha affrontato un gruppo di lavoro formato da membri dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e dell’Outreach Program dell’Unione Astrofili Italiani (UAI). In questo intervento, racconteremo la collaborazione Pro/Am per la co-progettazione e lo sviluppo di un sistema di audioguide per la mostra “Macchine del Tempo”, prodotta dall’INAF ed esposta a Palazzo Esposizioni Roma nel 2023-24. Le audioguide realizzate nell’ambito di questo progetto descrivono l’aspetto e la disposizione di tutte le sale nel percorso espositivo nonché il contenuto delle immagini astronomiche, e sono presentate attraverso un sito web. Il progetto è stato guidato dai principi di Universal Design e dalle best practice usate in astronomia per i testi alternativi che accompagnano le immagini. Condivideremo l’esperienza del gruppo di lavoro, quanto appreso durante il processo e i risultati preliminari di una valutazione qualitativa condotta durante il festival “Punti di vista”.

Sessione DAM1:

Relatore: Fabrizio Migliorini (Associazione Cernuschese Astrofili – ACA)

Titolo: Esperienze di divulgazione

Autore: Fabrizio Migliorini (ACA)

Abstract: L’intervento ha lo scopo di far conoscere il percorso seguito dall’Associazione Cernuschese Astrofili (ACA) per sviluppare ed organizzare attività di divulgazione inclusiva dell’astronomia sul territorio locale. Nell’intervento vengono:

  • descritti i vari progetti messi in campo dal 2022 ad oggi
  • illustrati i risultati ottenuti, in particolare la crescita di interesse e delle conoscenze astronomiche acquisite dai partecipanti alle attività
  • presentate le prossime attività in cantiere, in particolare quelle richieste esplicitamente dalle associazioni coinvolte o che le vedono coinvolte in maniera attiva nell’ambito di futuri progetti a tema astronomico.

In sintesi si è potuta constatare l’efficacia del modus operandi che permette non solo di fare attività divulgativa astronomica ma di poter avere anche una partecipazione attiva delle associazioni coinvolte.

***************

Relatore: Simonetta Ercoli (StarLight, un planetario tra le dita)

Titolo: Un cielo per tutti

Autore: Simonetta Ercoli (StarLight, un planetario tra le dita)

Abstract: Nella convinzione che la vera inclusione si realizzi organizzando eventi aperti a tutti, in cui lo stesso argomento viene veicolato a tutto il pubblico, ciascuno secondo la sua specificità, ci siamo proposti di realizzare un programma di attività, che contempli quattro volte l’anno (una per ogni periodo stagionale) l’organizzazione di serate, in cui rendere fruibile il cielo alla cittadinanza, impegnandoci a predisporre quanto necessario per immergere tutti nello stesso cielo. L’obiettivo principale che intendiamo perseguire è quello di creare un clima coinvolgente e interattivo, all’interno del quale ciascuno possa apprendere diversi concetti base riguardo al cielo:

  •  l’orientamento notturno legato alla stella polare
  • i movimenti del cielo durante la notte: stelle circumpolari e stelle occidue
  • il significato delle costellazioni
  • le variazioni del cielo durante le stagioni

Per ottenere ciò, abbiamo pensato di strutturare le serate secondo la scaletta di seguito proposta: Incipit con musica e letture Introduzione alla parte scientifica da parte di un esperto supportato da interprete LIS e materiali tattili Intermezzo con musica e letture Parte osservativa ognuno con gli ausili specifici Ogni serata ha avuto una durata di circa due ore e si sono svolte già due edizioni 01/06 – 01/09.

***************

Relatore: Ferdinando De Micco (Unione Astrofili Italiani – UAI)

Titolo: Valorizzazione del patrimonio storico-artistico e paesaggistico legato alla divulgazione astronomica

Autori: Ferdinando De Micco (UAI), Luciano Garramone (ASI)

Abstract: La partecipazione del gruppo Divulgazione Inclusiva dell’Unione Italiana di Astrofili (U.A.I.) alle celebrazioni del Dantedì, la giornata nazionale dedicata al poeta Dante Alighieri (25 marzo), istituita nel 2020 dal Consiglio dei Ministri [1], e l’evento solstiziale (Teatro Solstiziale) tenutosi il 21/22 dicembre 2023 presso il complesso megalitico Petre de la Mola (Oliveto Lucano, MT), uno dei monumenti astronomici più importanti non solo in Italia [2], ha consentito la realizzazione di eventi che promuovono la massima inclusività. Sono stati utilizzati strumenti di fruizione multisensoriale, inclusa la riproduzione di trasmissioni radio di oggetti astronomici legati ai contesti e intervallati da brani musicali coerenti con il contenuto, l’uso di modelli rappresentativi in rilievo per permettere l’esplorazione tattile, e descrizioni audio per persone non vedenti presenti all’evento.
Le celebrazioni del Dantedì nelle edizioni 2022-2023 si sono svolte sotto il titolo “Dante e le stelle del nostro tempo” presso il complesso di Santa Maria della Croce (Casarano, LE), uno dei monumenti ecclesiastici più antichi dell’Italia meridionale (V-VI secolo d.C.), famoso per i suoi mosaici con temi coerenti con la cosmogonia Dantesca [3]. Le attività svolte hanno beneficiato di collaborazioni multidisciplinari tra astronomi, archeologi, musicisti e specialisti per individui con varie disabilità.

Riferimenti:

[1] https://www.beniculturali.it/evento/dantedi-25-marzo-2023
[2] https://www.media.inaf.it/2016/12/22/petre-de-la-mola-archeoastronomia/
[3] https://www.casaranello.it/

Sessione DAM2:

Relatore: Luca Serasini

Titolo: Il Progetto Costellazioni: installazioni di land art per la conoscenza del cielo

Autore: Luca Serasini

Abstract:  Con il movimento artistico denominato “land art”, nato negli USA intorno alla fine degli anni ’60, il paesaggio diventa il materiale artistico preferito, utilizzando la terra, le pietre, l’erba per creare semplici come pure complesse installazioni. Si tratta di opere d’arte pensate appositamente per un luogo specifico e spesso in ‘collaborazione’ con gli agenti atmosferici, che ne modificano, nel tempo la composizione. Con il Progetto Costellazioni, che ha all’attivo diversi interventi in Italia e in Europa fin dal 2013, le installazioni di land art permettono ai visitatori un’esperienza immersiva, tangibile e fisica della conoscenza delle forme di alcune costellazioni, dei dettagli delle stelle al loro interno e di alcuni fenomeni “invisibili” come le onde gravitazionali permettendo ai visitatori di “camminare lungo le stelle”. L’aggiunta di dispositivi interattivi inseriti in vecchi telefoni a disco (che squillano quando il visitatore si avvicina) aumenta infine il coinvolgimento del visitatore, facendo “parlare” le stelle, le loro leggende, il significato dei loro nomi, spesso dovuti alla posizione all’interno della forma della costellazione. Il Progetto Costellazioni si suddivide in 2 grandi filoni: il primo è dedicato alla realizzazione di installazioni raffiguranti le costellazioni, di dimensioni medie di circa 50 x 100 metri, realizzati in campi incolti e colline, con le stelle illuminate di notte (Costellazione Toro, Pisa, 2013 – Orione, Pisa, 2015 – Alcor & Mizar, Uk, 2016 – Pegaso, Pisa, 2016 – Ursa Major (Minor est!), Austria, 2023). Il secondo filone, nato più recentemente, si dedica alla realizzazione di installazioni raffiguranti fenomeni invisibili all’occhio umano come le “Stelle binarie” realizzato su una spiaggia in Marocco nel 2019 oppure “Frange d’interferenza – in ascolto del cosmo” realizzata nell’ottobre del 2022 presso l’Osservatorio per le Onde Gravitazionali EGO-VIRGO a Cascina (PI). Quest’ultima rappresenta un altro esempio di come l’arte possa contribuire alla comprensione dei fenomeni dello spazio profondo. In questa installazione i visitatori si sono trovati “dentro” un pattern di frange d’interferenza, delle dimensioni complessive di 50 x 50 metri, simulando l’arrivo di un’onda gravitazionale e “segnando” il terreno con la sua impronta. Altri progetti sono in itinere, come quelli da dedicare alle persone ipovedenti, progettando installazioni di land art “tangibili”.

***************

Relatore: Vincenzo Gagliarducci (Gruppo Astrofili Monti Lepini)

Titolo: Divagazioni tra matematica (e non solo) e viaggi nel Cosmo

Autore: Vincenzo Gagliarducci (Gruppo Astrofili Monti Lepini)

Abstract:  Molte volte nelle attività di divulgazione si affronta la storia dell’avventura del volo spaziale. Si può fare approcciando da vari punti di vista e soffermandosi su vari spunti che questo racconto offre: la corsa allo spazio dal punto di vista storico, dal punto di vista tecnologico, le difficoltà che si devono affrontare, illustrare le immagini delle sonde interplanetarie, sfruttando le potenzialità delle proiezioni su schermo. Il lavoro che si intende presentare mostra una integrazione tra proiezioni e dimostrazioni pratiche oltre che una integrazione tra astronomia e altre discipline scientifiche. Infatti il viaggio nello spazio può essere anche lo spunto per un ripasso delle leggi di Newton. Si può anche parlare delle condizioni fisiche nello spazio: la gravità, il vuoto, etc arricchendo il discorso con dimostrazioni pratiche. Ma si possono anche introdurre le proprietà delle serie matematiche, applicarle alla piegatura di foglio di carta e mostrare che basta piegarlo un certo numero di volte e arrivare in modo economico sulla Luna e oltre. A questo punto si può integrare la sequenza delle piegature con immagini e una descrizione dei vari oggetti celesti raggiunti e arrivare fino ai confini dell’Universo conosciuto. E chiudere con un finale non sempre scontato….

***************

Relatore: Stefania Varano (Istituto Nazionale di Astrofisica – INAF)

Titolo: Planetario multisensoriale – la volta celeste, con tutti i sensi

Autore: Stefania Varano (Istituto Nazionale di Astrofisica – INAF)

Abstract:  La volta celeste, ovvero la superficie apparente del cielo, rappresenta un’idea potente che raggruppa storicamente, sociologicamente e culturalmente l’umanità. Questo concetto, tuttavia, è completamente inaccessibile a persone cieche o ipovedenti (BVI). Per rendere la volta celeste più accessibile ed esplorabile da chiunque, abbiamo realizzato un planetario multisensoriale capace di mostrare le bellezze e le meraviglie del cielo attraverso molteplici canali sensoriali. Il planetario è costituito da una semisfera di plexiglass sulla quale le stelle, fino alla quarta magnitudine, sono rappresentate da una serie di barrette metalliche che, al tatto, attivano stimoli visivi, tattili e acustici. In questo modo ogni tipo di utente può ottenere informazioni riguardanti la posizione, magnitudine apparente e distanza delle varie stelle rappresentate. Grazie a questo progetto è possibile offrire a tutti gli utenti un quadro percettivo e cognitivo comune riguardo all’esperienza di osservazione del cielo notturno, fornendo a tutti pari accesso ai dati scientifici riguardanti gli oggetti osservati, eccedendo oltre ciò che può essere percepito.

***************

Relatore: Michele Alberti (Planetario di Padova, Osservatorio A. Grosso – Brugherio)

Titolo: Il cielo… smart!

Autore: Michele Alberti (Planetario di Padova, Osservatorio A. Grosso – Brugherio), Roberto Sannevigo (Planetario di Padova)

Abstract: L’avvento degli smart-telescope, evoluzione più recente delle tecnologie di ripresa e di elaborazione delle immagini celesti già da lungo tempo disponibili, può rappresentare un’opportunità per allargare e impreziosire l’esperienza di osservazione pubblica del cielo, anche (e in particolare) dal centro città?

Come questi strumenti hanno rivoluzionato le serate pubbliche al Planetario di Padova, migliorando l’interazione con il pubblico e arricchendo di contenuti divulgativi e didattici le presentazioni serali all’aperto… dimostrandosi strumento d’attrazione e mezzo per una più efficace comunicazione della scienza, anche in veste inclusiva (in presenza di persone con deficit motori).

Responsabilità e accorgimenti per gli operatori, per uno sviluppo approfondito e coerente di “percorsi” tematici e la necessità di una adeguata preparazione personale, a fronte del potenziale rischio di un abuso e una banalizzazione dello strumento (che – in sé – non rende chiunque un divulgatore).