Astrofotografia per la ricerca astronomica

Cosa vuol dire “Astrofotografia per la ricerca astronomica”?. Si potrebbe liquidare l’affermazione con poche parole, “i dati delle immagini non vanno mai modificati”, mi riferisco agli ADU.
Avrei potuto scrivere al posto di “vanno” – “andrebbero”, ma non sarebbe stato corretto.
Un esempio di immagini per la ricerca sono, ad esempio, la fotometria asteroidale e cometaria, stellare, variabili e esopianeti dove è essenziale leggere il valore in ADU dei singoli pixel.
Va da se che il corretto pretrattamento diviene essenziale, il Dark e il Flat vanno realizzati da manuale con operazioni come la media o la mediana che riducano al minimo l’introduzione di “rumore”, giusto ricordare che il Flat è un rumore che aggiungiamo. Deve essere un “rumore di qualità”. Si intendono lineari tutte quelle operazioni (poche) che applicate alle immagini non modifichino i valori e i rapporti dei singoli pixel. Ad esempio l’offset, applicato per uniformare il valore di background di immagini ad esposizioni differenti ma con la stessa dinamica. La somma o sottrazione di un valore per tutti i pixel. La moltiplicazione per un valore unico, mi riferisco a valori interi.
Nella fotografia estetica tutte le trasformazioni sono valide per ottenere una visualizzazione a schermo che ci soddisfi. Nelle immagini scientifiche no.
Questa sezione nasce per cercare di dare risposte a tutti quelli che intendono passare alla ripresa scientifica. 

Mauro Facchini