Discovery date : 1994
09 05 The following
citation is from MPC 27129: (6876) Beppeforti = 1994 RK1 Era Nato il 21 dicembre 1939 e se n'e' andato il 2 luglio del
2007. Era un Forti veramente Forte.... Parlare di lui in poche righe non credo sia facile.
Racconto la mia storia, ma credo che molte storie siano simili alla mia. Maura
Tombelli Ho conosciuto il Prof. Forti solamente nel 2003, grazie all' amica comune Maura Tombelli. Le survey
automatiche dedicate alla scoperta dei corpi minori del Sistema Solare avevano ormai lasciato solo un ricordo di quello
che fu il G.I.A. ed il lavoro prevalente del Prof. Forti era dedicato alla precovery degli oggetti di tipo Near Earth,
che significa trovare nelle lastre fotografiche o immagini CCD del passato posizioni degli oggetti scoperti di recente; questo
permette di determinare con grande accuratezza l'orbita degli oggetti e ne rende più facile il ritrovamento alle prossime
opposizioni. Il campo è decisamente vastissimo e richiede una notevole competenza di dinamica ed applicazioni informatiche
complesse, che rientravano tra le competenze del Prof. Forti. Devo ringraziare il Prof. Forti per avermi svelato un settore
che non conoscevo e che riveste una estrema importanza per le conoscenze dinamiche dei corpi minori del Sistema Solare. Sergio Foglia
(6876) Beppeforti = 1994 RK1
Discovery site : Cima Ekar
Discoverer(s) : Boattini, A., Tombelli, M.
Named in honor of Giuseppe (Beppe)
Forti, astronomer at the Arcetri Observatory in Florence. His encouragement and advice continuously help the discoverers
to refine their observational work. Forti was trained as a solar physicist and worked for six years with the Harvard-Smithsonian
Radio Meteor Project from 1965. He has done some work on nongravitational forces acting on comets and now has interests
in the dynamics of minor planets.
Era il 1988, possedevo un telescopio Celestron
8" che stavo usando per turismo da un anno, sentivo dentro la voglia di fare qualcosa di piu', ma non sapevo cosa. Mi
recai cosi' ad Arcetri e mi fu presentato il Prof. Forti.
Mi ero preparata la domanda per tutta la strada, gli dissi:-
Ho questa strumentazione, posso fare qualcosa che sia utile mentre mi diverto? - Mi guardo' sorridendo e disse:- Signora...
io fo' comete, se fa comete con me saro' contento...- va bene - risposi... - ma che vuol dire fare comete?....- Sono orgogliosa
di dire che mi sono sentita fin da subito presa per mano, aiutata e incoraggiata sempre a capire piano piano come osservare,
cosa osservare, quando osservare....
Spesso in difficolta' per non conoscere la matematica superiore, ha sempre minimizzato
dicendo:- Lei osservi che a far di conto ci penso io!!..- Stasera, dopo le onoranze funebri, ogni astrofilo presente parlava
di lui come me...
Per noi e' sempre stato il Prof. Forti, ma lui stesso diceva che era solo il Dr. Forti.
Dopo
sei anni trascorsi negli USA presso Harvard-Smithsonian Radio Meteor Project, presso l'Osservatorio Astrofisico di Arcetri
in Firenze, si e' occupato per lunghi anni alla determinazione delle orbite delle comete, e studiandone le forze non
gravitazionali, ricercando lui stesso osservazioni del passato. In questo e' stato determinante il suo aiuto per programmare
il ritrovamento della cometa Swift-Tuttle, una cometa periodica con un periodo di 130 anni; nel 1992 era previsto il
ritorno, Beppe calcolo' alcune aree di ricerca per i primi giorni di Gennaio, quando Roberto Haver, Andrea Boattini e Maura
Tombelli, avevano tempo al telescopio di Asiago. La cometa era troppo debole per riconoscerla all'epoca delle immagini,
ma, quando il 26 settembre 1992 fu riscoperta dal giapponese Kiuschi, il Beppe lavoro' subito per ricalcolare l'orbita
con i nuovi dati e il miracolo si compì... nelle nostre lastre doveva esserci... e la trovammo, con l'aiuto di
altri astrometristi piu' esperti di noi, calcolammo la posizione e queste misure furono preziose per affinare l'orbita
della cometa.
Si stava formando in Italia il Gruppo Astrometristi Italiano per la ricerca di asteroidi, il grande
Beppe modifico' i suoi programmi adatti alla determinazione delle orbite cometarie alle orbite di asteroidi, ognuno di
noi chiedeva al Forti di controllare i dati prodotti prima di inviarli al centro raccolta dati del Minor Planet Center
a Cambridge Ma USA. Questo e' stato un aiuto notevole per la nostra crescita, potevamo sempre contare sulla sua disponibilita'
e competenza, faceva calcoli orbitali, produceva effemeridi, ecc . Ci ha ospitato diverse volte per le riunioni del
GIA presso l'Osservatorio di Arcetri.
Il suo lavoro di ricercatore si perfezionava con gli anni, si passava allo studio
delle orbite di asteroidi di fascia principale a quelli potenzialmente pericolosi per la terra, le orbite piu' complesse
portarono il Beppe a modificare ancora i programmi e non solo... si perfeziono' sulla ricerca tracce di NEA sulle lastre
del passato, facendo "girare" le orbite con i centri lastra esistenti per poi affinare le orbite non con misure successive
alla scoperta ma con misure del passato.Si era ritirato dal lavoro come dipendente dell'Osservatorio nel dicembre del
2006, ma non aveva certo smesso di fare le sue ricerche.
Grazie Beppe.
Da quel giorno inziammo a lavorare in team ed i successi
non sono mancati: un esempio eclatante è stata la precovery dell'asteroide 2004 VD17 utilizzando le immagini originali
del NEAT ottenute grazie agli stessi osservatori del Palomar.
Attualmente ci sono una mezza dozzina di persone che si dedicano a questa attività (che non richiede neppure il possesso
del telescopio); al fine di trasmettere e mantenere le conoscenze del Prof. Forti verrà presto istituito via Internet
un servizio dedicato alla precovery dei corpi minori del Sistema Solare.