Nel cielo di settembre , nella costellazione di Andromeda, è presente una galassia facile da fotografare e veloce da elaborare: la Galassia Nastro d’Argento.

Prima di passare all’elaborazione, andiamo a conoscere la nostra galassia.

Dati astronomici

Il nome tecnico di questa galassia è C23, secondo il catalogo di Caldwell, o NGC 891, secondo il New General Catalog. Si tratta di una galassia a spirale che noi vediamo di taglio e che quindi si presenta come un fuso sottile ed argenteo, da cui il suo nome popolare. Fa parte di un gruppo di galassie distante circa 30 milioni di anni luce dalla terra e fu osservata e registrata per la prima volta il 6 ottobre 1784 da William Herschel.

È visibile durante l’autunno e l’inverno, e data la sua dimensione angolare di 13’ 30” per 2’ 30” può essere vista con un telescopio anche di diametro medio. Con la sua magnitudine di 10.10 è un soggetto ideale per l’astrofotografia, anche da zone con forte inquinamento luminoso come le città.

Tecniche di ripresa

Ho effettuato le riprese che useremo in questo tutorial in una singola notte del 10 settembre 2024, acquisendo 220 fotogrammi a 120” ciascuno, con una camera ASI2600MC montata su di un tubo ottico Celestron 9.25 edge HD a f/10. Questo mi ha permesso di riempire circa i due terzi dell’immagine con la galassia. Con un telescopio di rapporto focale minore è possibile riprendere altrettanto bene, e poi si procederà a ritagliare l’immagine in modo da mettere in risalto la galassia. Data la sua magnitudine si stacca bene dal cielo per cui non sono necessarie pose lunghe né un lungo periodo di acquisizione: tipicamente una notte è sufficiente per ottenere una buona immagine. Come sempre il consiglio è di decidere il tempo di esposizione guardando l’istogramma: non dobbiamo avere parti saturate, in quanto si brucerebbero le stelle che poi risulterebbero innaturalmente bianche ad elaborazione conclusa. Prima che scendesse il buio ho acquisito una cinquantina di flat per la calibrazione, ed ho usato un masterDarkFlat di corrispondenti caratteristiche per la loro calibrazione. Ho inoltre usato dalla mia libreria di masterDark una immagine di calibrazione del rumore di corrispondente tempo di esposizione e parametri di ripresa. Prima di iniziare l’elaborazione ho scorso a video i 220 fotogrammi ed ho cancellato quelli che risultavano mossi a causa della presenza di alcune nuvole che hanno coperto il cielo a tratti; sono rimasti 161 fotogrammi validi (light).

Elaborazione

Per prima cosa ho generato il masterFlat per la calibrazione dei light, con ImageCalibration e poi ImageIntegration. Questa parte non rientra nello scopo di questo tutorial; per approfondire l’argomento potete consultare il tutorial di Pixinsight sulle immagini di calibrazione in questo sito.

A questo punto ho usato WBPP per generare il masterLight; vediamo come.

Innanzitutto carichiamo lo script da Script -> Batch Processing -> WeightedBatchPreProcessing

e carichiamo i light: premiamo il bottone “+ Lights”, si apre Esplora File e navighiamo fino alla cartella che contiene i nostri light (la mia convenzione di nomi, come detto in altro tutorial, è “NomeDell’Oggetto/001_Light/Anno_mese_giorno_TempoDiEsposizione_GAIN_Offest_Bin_Temperatura_OTA(FL)_CameraDiRipresa_Filtro_OggettoDiRipresa”. Ho deciso di chiamare la galassia con il nome del catalogo di Caldwell, quindi C23. La cartella con i light è quindi in questo caso C23/001_Ligh/2024_09_10_120s_200_50_2_m10_C10_2600MC_NoFilter_C23. Scegliamo tutti i light (Ctrl + A) e carichiamoli cliccando sul bottone Apri

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine.bmp
C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (1).bmp

Nello stesso modo ho caricato il masterDark:

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (2).bmp

ed il masterFlat:

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (3).bmp

Ho lasciato tutti i parametri con i loro valori di default, ed ho indicato come Output Directory quella che ho creato sotto il mio oggetto C23, che con la solita convenzione sui nomi è 100_WBPP.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (4).bmp

Passando alla scheda di Calibration ho controllato che tutto fosse a posto, e per abitudine (avrei potuto lasciare tutti i default, ma mi risulta più chiaro impostare manualmente questi valori) ho forzato il dark ed il flat, e il Mosaic Pattern. Ho invece lasciato che sia WBPP a scegliere l’immagine migliore da usare come referenza per la registrazione di tutte le altre, e che calcoli in automatico il Pedestal e la Cosmetic Correction.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (5).bmp

Infine, nella scheda di Post-Calibration ho abilitato la Drizzle configuration, impostando la scala ad 1 (non avevo sottocampionato dato il seeing e la lunghezza focale e quindi non avevo fatto nessun dithering) e la riduzione a 0.80. Ultima cosa nei Presets ho impostato la Maximum Quality.

A questo punto ho messo lo script in esecuzione premendo il pulsante Run, e dopo alcuni minuti nella directory C23/100_WBPP sono comparse le 5 sottodirectory con i risultati del suo lavoro:

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (6).bmp

Andando su /master ci sono tre file: quello di referenza della Local Normalization, il masterLight senza drizzle ed il masterLight in drizzle 1x, che è quello che useremo per la nostra elaborazione successiva.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (7).bmp

Apriamo quindi il masterLight drizzle_1x:

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (8).bmp

Come al solito vediamo l’immagine dei pesi che hanno composto l’immagine. La rotazione del campo dell’immagine è accettabile quindi chiudiamo la weightImage e applichiamo l’STF auto-stretch alla Integration:

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (9).bmp

Ecco la nostra galassia, che ora andremo ad elaborare.
Qui sotto trovi il MasterLight scaricabile in formato TIFF. Se vuoi puoi scaricarlo ed usarlo per la tua esercitazione. Dopo averlo salvato aprilo in Pixinsight e salvalo com XISF, e segui l’elaborazione passo dopo passo.

MasterLight di NGC 891 C23 in formato TIFF
MasterLight di NGC 891 C23 in formato TIFF

Dimensione: 74,5MB
Versione: 1.0
Pubblicato:13 Settembre 2024

Per prima cosa rimuoviamo il gradiente che appare nell’angolo in basso a destra come più scuro. Possiamo usare diversi strumenti interni a Pixinsight: ABE e DBE, oppure lo script Automatic DBE di SetiAstro, oppure il process GradientCorrection oppure possiamo usare un tool esterno come GraXpert. In questo caso ci affidiamo proprio a GraXpert per la rimozione del gradiente.

Apriamo quindi GraXpert nella sua versione stand-alone (esiste anche come process interno a Pixinsight, ma io preferisco la parte stand-alone in quanto mi lascia più controllo sul processo) e carichiamo la nostra integration:

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (10).bmp

Per farlo basta premere il pulsante Load Image e selezionare il nostro masterLight 1x. GraXpert ci mostrerà l’immagine come appare nella versione originale, con il gradiente.

Premiamo il + a fianco di Background Extraction e scegliamo il metodo di interpolazione. In questo caso l’intelligenza artificiale di GraXpert se la cava bene, quindi selezioniamo AI con uno smoothing di 0.2 e premiamo il tasto Calculate Background

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (11).bmp

In pochi secondi compare l’immagine a cui è stato calcolato e sottratto il gradiente, che viene indicata con il nome di Gradient-Corrected

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (12).bmp

Volendo possiamo andare a controllare come si presenta il background che è stato sottratto, poi passiamo al salvataggio dell’immagine per riprendere l’elaborazione in Pixinsight.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (13).bmp

Per fare questo apriamo la parte Saving premendo il + a fianco, impostiamo il tipo di file come 32 bit XISF, e premiamo il tasto Save Processed:

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (14).bmp

Da File Explorer definiamo la cartella in cui verrà salvato ed in cui metteremo man mano i risultati del Master Processing (con la mia convenzione sarà C23/200_MP) ed il nome del file. Io lo ho chiamato C23_GXp. Premiamo Salva e la nostra immagine a cui è stato rimosso il gradiente è salvata. Possiamo chiudere GraXpert.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (15).bmp

Torniamo ora a Pixinsight ed apriamo C23_GXp. Per fare questo andiamo in Pixinsight, poi apriamo File Explorer e andiamo sulla cartella C23/200_MP, clicchiamo su C23_GXp.xisf e lo trasciniamo sul workspace di Pixinsight:

C:\Pixinsight\Tutorial Aldo\Tutorial Galassia Nastro d'Argento\Nuova immagine (16).bmp

L’immagine ripulita dal gradiente si apre, ed applicando l’STF auto-stretch la possiamo comparare alla integration originale. La differenza è evidente, il gradiente è scomparso.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (17).bmp

Il secondo passo che faremo ora è la calibrazione dei colori. Per questo apriamo il process ColorCalibration -> SpectroPhotometricColorCalibration.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (18).bmp

Lasciamo nel process i parametri di default, e definiamo nell’immagine un’area (una preview) che sia priva di stelle, che ci servirà come riferimento del cielo per fare la neutralizzazione del background. Riportiamo questa preview nella Region of Interest premendo il bottone “From Preview” e selezionando la preview di C23_GXp. Infine applichiamo il process all’immagine trascinando il triangolo blu in basso nel process sull’immagine.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (19).bmp

Ci viene presentato il grafico di controllo della dispersione delle stelle sugli assi Image/ Catalog sia per il R/G che per il B/G, che è molto buona avendo pressoché tutte le stelle sugli assi. La nostra immagine è cambiata ed è diventata molto scura: nessuna paura, ricordiamoci che siamo ancora in fase lineare e che l’STF automatico che abbiamo applicato può essere resettato e riapplicato senza alcun problema.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (20).bmp

Chiudiamo quindi il process ed il grafico, resettiamo l’STF con il bottone Reset Screen Transfer Function ( o Ctrl + F12) e riapplichiamolo con il bottone STF AutoStretch. La nostra immagine ha ora i colori calibrati, come vedremo in fase di passaggio al non-lineare.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (21).bmp

A questo punto abbiamo due strade:

  1. Elaboriamo l’immagine tenendo la galassia e le stelle insieme;
  2. Separiamo la galassia dalle stelle, elaboriamo le due immagini separatamente, e poi ricombiniamo le due immagini.

Seguiamo prima la strada a); dopo aver ottenuto l’immagine finale in quel modo ripercorreremo la strada b) e valuteremo le differenze di risultato. In questa semplice elaborazione in realtà i primi due passi, di deconvoluzione e di riduzione del rumore, sono gli stessi per entrambe le strade, ma in casi più complessi la separazione delle stelle dalla galassia avviene a questo punto, ed è per questo che preferisco indicare qui la separazione delle due elaborazioni.

Partiamo quindi con l’elaborazione che tiene insieme le due componenti dell’immagine, galassia e stelle.

Innanzitutto facciamo una copia della nostra C23_GXp_Integration, e lavoriamo su quella. L’originale ci servirà quando seguiremo la strada b).

Elaborazione dell’immagine come un tutt’uno

Come primo passo nell’elaborazione utilizzeremo BlurXterminator per correggere i possibili effetti sulle stelle nelle zone periferiche dell’immagine. (se avete deciso di utilizzare Pixinsight e state seguendo questo tutorial vi consiglio caldamente di utilizzare i tool di Russel Croman (RC-Astro). Comportano una spesa ulteriore ma semplificano grandemente la vita, specie su tutto ciò che è inerente alla deconvoluzione delle immagini).

Apriamo quindi il process BlurXterminator (Process -> Deconvolution -> BlurXTerminator) ed impostiamo la modalità di funzionamento a Correct Only, poi applichiamolo trascinando il triangolino azzurro sull’immagine.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (22).bmp

Le stelle sono ora sferiche anche nei punti più remoti dell’immagine.

Ora riduciamo il rumore, in modo da non averlo nell’immagine quando andremo a fare lo stretching. Usiamo un secondo tool di RC-Astro, NoiseXterminator. Lasciamo i parametri di default e applichiamo il processo.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (23).bmp

Il risultato è evidente:

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (24).bmp

La fase di elaborazione lineare è terminata, ora possiamo fare lo stretching, lo stiramento, e passare alla fase non lineare. Per questo utilizziamo lo strumento standard di Pixinsight, il process HistogramTransformation (Process -> IntensityTransformations -> HistogramTransformation).

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (25).bmp

Il processo di trasformazione dovreste già conoscerlo, ve lo ricordo solo brevemente in quanto oggetto di altri tutorial: 1) selezionate l’immagine o avendola attiva e cliccando sulla spunta in basso nel process, oppure scegliete l’immagine dalla tendina a caduta sopra alla selezione dei canali; 2) aprite l’anteprima della trasformazione cliccando sul circolo azzurro in basso nel process; 3) resettate l’STF cliccando il bottone Reset Screen Transfer Function.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (26).bmp

Ora, trascinando alternativamente il cursore dei midtones (quello bianco a metà dell’asse orizzontale) verso sinistra ed applicando la trasformazione all’immagine (premendo il quadrato in basso nel process), e trascinando il cursore delle shadows (quello nero tutto a sinistra) verso destra ed applicando la trasformazione, senza dimenticare di resettare ogni volta l’istogramma con la X in basso a destra nel process, farete passare l’immagine da lineare a non-lineare, e la galassia comparirà in modo permanente insieme con le stelle.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (27).bmp
C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (28).bmp
C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (29).bmp
C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (30).bmp

Buona parte del lavoro è stata fatta. Ora la nostra immagine è stata “stretchata” ovvero stirata, e passata dalla fase lineare a quella non lineare. Restano da fare gli ultimi aggiustamenti estetici e siamo pronti a mostrare l’immagine di Nastro d’Argento ai nostri amici.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (31).bmp

Qui entrano in gioco le valutazioni estetiche personali, e quindi sono tutte almeno parzialmente opinabili. Noi applicheremo quegli aggiustamenti che si usano più comunemente, ma ognuno è libero di seguire la strada che più lo convince.

Per prima cosa riprendiamo BlurXterminator, e riapplichiamolo, questa volta però in tutta la sua potenza, e non solo per la correzione delle eccentricità. Usando la real-time preview aggiustiamo i parametri in modo che si abbia un miglioramento nella nitidezza dell’immagine, ma senza creare fastidiosi artefatti che potrebbero inficiare il risultato finale.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (32).bmp
C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (33).bmp

La differenza in nitidezza è evidente.

Ora apriamo il process Multiscale Linear Transform (Process -> MultiscaleProcessing -> MultiscaleLinearTransform) per dare un ulteriore, leggero miglioramento alla definizione della galassia. Forse avete già usato questo process in senso inverso, e cioè per togliere il rumore dall’immagine; in effetti, se non si usa NoiseXterminator, una valida alternativa è questo process, in cui si va ad utilizzare la parte di Noise Reduction. Qui noi invece lo utilizziamo in senso inverso, valorizzando la parte di Detail Layer. Attenzione che lo strumento è molto potente, e gli artefatti sono in agguato!

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (34).bmp

Ora vogliamo aumentare un po’ il contrasto fra le zone luminose e le zone scure. Per far questo utilizziamo il process Local Histogram Equalization (Process -> IntensityTransformations -> LocalHistogramEqualization). Anche questo process è molto potente, e va usato con molta delicatezza: i parametri di default sono molto aggressivi, e vanno attenuati per avere un risultato che non distrugga quanto abbiamo fatto sin qui (ricordiamoci che comunque esiste sempre l’undo, con il Ctrl + Z)

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (36).bmp

Ci siamo quasi: un’ultima aggiustata al colore della galassia, che normalmente viene presentata come un po’ più rossastra di come è la nostra, ed avremo finito. Per questo usiamo il process CurvesTransformation (Process -> IntensityTransformations -> CurvesTransformation) ed andiamo ad alzare appena il canale del rosso, e la saturazione complessiva.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (37).bmp

L’elaborazione della nostra immagine è terminata, e siamo pronti per darle il nome definitivo e per salvarla.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (38).bmp

Andiamo sull’immagine, clicchiamo con il tasto destro del mouse, selezioniamo Identifier e andiamo ad assegnare il nome finale alla foto: ho scelto di chiamarla C23_Final_01, per distinguerla da quella che genereremo tenendo separate galassia e stelle.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (39).bmp

Ora salviamo la foto, sia come .xisf per usarla in Pixinsight, sia come .jpeg per porla condividere in rete e con gli amici.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (40).bmp

Il processo è identico: File -> Save As e C23_Final_01 come nome, una volta con file type XISF e una volta JPEG.

L’immagine è finita. Abbiamo usato soltanto 6 process, nessuna maschera ed abbiamo impiegato meno di un’ora per fare tutta l’elaborazione. Ed il risultato non è così male!

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (41).bmp

Ma allora, perché avremmo dovuto complicarci la vita dividendo la galassia dalle stelle, elaborando le due immagini in modi diversi per poi ricombinarle, se va tutto bene?

Diciamo che come risultato veloce, oppure come risultato di una delle prime elaborazioni fatte in Pixinsight, possiamo sicuramente essere soddisfatti. Ma se vogliamo andare a cercare il pelo nell’uovo, ci sono almeno tre cose che possono essere migliorate:

  1. Sopra la galassia a sinistra è rimasto un leggero alone chiaro;
  2. Le stelle hanno poco colore, sono praticamente tutte bianche;
  3. Il cielo risulta un po’ chiaro e gli oggetti celesti non risaltano come potrebbero.

Questi difetti si possono forse correggere anche lasciando l’immagine composta come abbiamo fatto finora, ma se vogliamo operare con maggiore certezza del risultato e qualità superiore dobbiamo intraprendere la strada b), ed elaborare stelle e galassia in modi separati.

Elaborazione della galassia e delle stelle separatamente

Spostiamoci in un workspace di Pixinsight diverso, per tenere separate le due elaborazioni.

Apriamo da File Explorer l’immagine C23_GXp_integration da cui siamo partiti anche per la strada a), e magari facciamone una copia per conservare l’originale per altre elaborazioni future. Finora dall’immagine uscita da WBPP abbiamo solo rimosso il gradiente con GraXpert e calibrato i colori con SPCC.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (42).bmp

Siamo in fase lineare, quindi ricordiamoci di applicare l’STF se necessario.

Come abbiamo detto all’inizio della strada a) in realtà in questa semplice elaborazioni i primi passi sono gli stessi della strada a): applichiamo BlurXterminator in modalità Correct Only, e poi NoiseXterminator per ridurre il rumore.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (43).bmp

BlurXterminator Correct Only

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (44).bmp

e NoiseXterminator.

Andiamo ora a separare la galassia dalle stelle. Di nuovo esistono diversi tool che permettono di fare questo, e i due più comuni sono StarNet2 e StarXterminator. StarNet2 è gratuito e scaricabile dalla rete come process di Pixinisight, StarXterminator è di RCAstro e a pagamento. Avendo già utilizzato i due precedenti tool di RCAstro procedo con StarXterminator.

Apriamo quindi il process StarXterminator (Process -> ObjectRecognition -> StarXterminator) e lasciamo i parametri di default. Applichiamo il process al’immagine nel solito modo, trascinando il triangolino azzurro sull’immagine.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (45).bmp

Abbiamo l’immagine con le sole stelle a sinistra, e l’immagine con la galassia (e, sorpresa! Alcune altre galassiette minori) a destra. Chiamiamo stars l’immagine con le stelle e SL (per StarLess) l’immagine con la galassia solo, usando il solito Identifier.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (46).bmp

Concentriamoci prima sulle stelle. Poiché la SL al momento non ci serve la riduciamo ad icona premendo il bottone Iconize (il trattino in alto a destra nell’immagine).

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (47).bmp

Apriamo HistogramTransformation e facciamo lo stretching della stars, ponendo attenzione a che le stelle non risultino troppo grandi.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (49).bmp

La nostra immagine stars è ora non lineare, cioè “sviluppata” permanentemente, ed andiamo ad apportare le migliorie per correggere il difetto delle stelle senza colore. Per fare questo apriamo il process CurvesTransformation (Process -> IntensityTransformations -> CurvesTransformation).

Prima di applicarlo alle stelle creiamo una maschera che ci permetta di modificare i colori delle stelle senza alterare il fondo cielo. Per creare la maschera non facciamo altro che estrarre la luminanza CIE L* dall’immagine, premendo il tasto di Extract CIE L* component.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (51).bmp

Ora abbiamo la maschera stars_L, ed andiamo ad applicarla all’immagine delle stelle stars prendendola per la linguetta laterale a sinistra e trascinando la linguetta sulla parte grigia di sinistra di stars, sotto il nome.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (52).bmp

La maschera è ora applicata, e la parte rossa è quella che non verrà alterata dalle nostre trasformazioni, mentre la parte bianca (le stelle quindi) subiranno i cambiamenti. Notate che le linguetta con il nome “stars” ha cambiato colore, e da grigia è diventata marrone. Questo ci dice che c’è una maschera applicata.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (53).bmp

Per vedere il risultato dell’applicazione dei cambiamenti di colori usiamo la Real-Time Preview, oppure nascondiamo la maschera. Cosa significa? La nostra maschera resterà attiva, ma non sarà più visibile. Sapremo che c’è ed è applicata grazie al colore marrone della linguetta con il nome. Per nascondere la maschera il modo più semplice è premere Ctrl + K, oppure possiamo premere il tasto destro del mouse mentre è sulla stars, selezionare Mask e poi Show Mask, o ancora premere il bottone della maschera con la lente di ingrandimento “Show – Hide Mask [Ctrl+K]”.

A questo punto siamo pronti ad applicare le modifiche al colore delle stelle per renderle più vivide. Riduciamo ad icona (non chiudiamo, che romperebbe il link con stars) la maschera Stars_L che non ci serve vedere. Iniziamo con il process CurvesTransformation che abbiamo già usato più volte ed aggiustiamo i tre canali R, G e B in modo da evidenziare i colori. Con alcune prove troviamo la combinazione che rende più evidenti i colori.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (50).bmp

Ora andiamo ad aumentare selettivamente i colori che ci importano di più, il giallo-rosso e l’azzurro delle stelle. Per questo apriamo il process ColorSaturation (Process -> IntensityTransformations -> ColorSaturation). Con il cursore Hue shift posizioniamo il rosso circa a metà dell’asse orizzontale di riferimento, poi definiamo 4 punti sull’asse della saturazione media, due a destra e due a sinistra dell’area del rosso. Infine mettiamo due punti all’interno del segmento centrale e li alziamo a creare una campana. Il colore sotto alla campana verrà saturato in modo corrispondente all’altezza della campana, mentre tutti gli altri colori resteranno invariati. Con il Real-Time Preview controlliamo l’effetto delle nostre modifiche. Quando siamo contenti della saturazione applichiamo il cambiamento premendo il quadratino blu in basso nel processo.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (54).bmp

Dopo aver evidenziato le stelle giallo-rosse passiamo a quelle azzurre. Spostiamo opportunamente l’azzurro sotto la campana con il cursone di Hue shift, aggiustiamo la campana e quando le stelle azzurre ci soddisfano applichiamo la modifica con la pressione del quadratino azzurro.

A questo punto chiudiamo il process ColorSaturation, la sua Real-Time Preview e rimuoviamo la maschera da stars premendo il bottone Remove Mask.

L’immagine delle stelle è pronta, ora passiamo a sistemare la galassia. Riduciamo ad icona stars (attenzione: non è stata ancora salvata, quindi se la chiudiamo perdiamo tutto il lavoro fatto fin qui) ed ingrandiamo SL, semplicemente cliccandoci sopra due volte.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (56).bmp

L’immagine è ancora in fase lineare, e quindi usiamo il process HistogramTransformation per “svilupparla” e renderla permanente nel suo aspetto. Resettiamo i valori del process con il quadrato fatto dalle 4 frecce in basso a destra, e selezioniamo la SL.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (57).bmp

Come abbiamo fatto le altre volte apriamo la Real-Time Preview, resettiamo la STF e muovendo alternativamente i cursori di midtones e di shadows, ed applicando le modifiche man mano, facciamo apparire la galassia nell’immagine.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (58).bmp

Non avendo le stelle di cui preoccuparci possiamo dedicare tutta la nostra attenzione alla galassia, ed operare per rimuovere quel resto di gradiente ancora presente nel cielo sopra di lei. Per fare questo utilizzeremo un’altra maschera, questa volta creata in modo un po’ più complesso. Innanzitutto duplichiamo la SL. Il modo più semplice per farlo è di prendere la linguetta con il nome SL, e trascinarla sull’interno dell’immagine. Un clone si aprirà.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (59).bmp

Ora apriamo il process ACDNR (Process -> NoiseReduction -> ACDNR) che ci permetterà di costruire la nostra maschera. Selezioniamo il clone appena creato, e nel process apriamo la parte in basso Lightness Mask e mettiamo la spunta a Preview; infine apriamo nel solito modo la Real-Time Preview e il nostro clone ci apparirà in luminosità invertita.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (60).bmp

Aggiustiamo delicatamente i cursori di Midtones e Shadows in modo da fare sparire l’alone che vogliamo eliminare, ricordandoci che quello che vediamo nero non verrà modificato, e quello che è bianco invece subirà i cambiamenti che vorremo apportare.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (61).bmp

Una volta soddisfatti, applichiamo il processo premendo il quadratino azzurro in basso e il clone diventerà la nostra maschera.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (62).bmp

Ora dobbiamo smussare un po’ la nostra maschera prima di applicarla alla galassia, altrimenti avremmo dei passaggi troppo repentini fra la parte protetta e quella non. Per fare questo usiamo il process Convolution (Process -> Convolution -> Convolution)

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (63).bmp

Regoliamo la sfocatura della maschera con i cursori StdDev e Shape e la controlliamo con la solita Real-Time Preview; quando abbiamo raggiunto il livello che ci soddisfa applichiamo il processo premendo il quadratino azzurro. La nostra maschera è pronta per essere applicata.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (64).bmp

Come con l’altra maschera trasciniamo la linguetta grigia di sinistra con il nome della maschera sulla parte a sinistra grigia sotto il nome SL, e la maschera è applicata. Ora ciò che ci importa proteggere è la galassia, che infatti appare rossa sotto la maschera.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (65).bmp

Ora usiamo il process CurvesTransformation per scurire il cielo ed eliminare l’alone residuo. Con un po’ di passaggi delicati riusciamo a rimuovere del tutto l’alone senza “laccare” il cielo di nero.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (66).bmp

A questo punto abbiamo tolto il difetto che avevamo notato alla fine della strada a). Ora non ci resta che dare i ritocchi definiti alla galassia, e procederemo in modo simile a quanto fatto per l’intera immagine della strada a).

Riduciamo ad icona CurvesTransformation e rimuoviamo la maschera come fatto con l’altra, poi applichiamo BlurXterminator con i parametri opportunamente aggiustati:

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (67).bmp

Completiamo l’aggiustamento dei dettagli con MultiscaleLinearTransform e possiamo usare gli stessi parametri della strada a).

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (68).bmp

Infine applichiamo il process LocalHistogramEqualization per aumentare leggermente il contrasto e far risaltare di più l’alone.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (73).bmp

Siamo arrivati alla fine della preparazione della galassia, e siamo pronti per rimettere insieme le due parti dell’immagine originale, le stelle e la galassia.

Per fare questo usiamo un meccanismo comunemente usato in Pixinsight e basato sulla PixelMath, che si chiama Rescreening.

Apriamo il process PixelMath (Process -> PixelMath -> PixelMath) e poi apriamo l’Expression Editor

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (69).bmp

e, utilizzando gli Operators (si accede cliccando sul triangolino nero a fianco del nome) scriviamo questa equazione, che sostanzialmente combina le due immagini facendo l’inverso della moltiplicazione degli inversi: ~(~SL * ~stars)

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (70).bmp

poi clicchiamo OK in modo da salvare l’espressione dentro la finestra RGB/K, apriamo la parte Destination e cambiamo Replace target image con Create new image, assegniamo un nome alle immagini che genereremo (io le ho chiamate rescreen) e impostiamo il Color space a RGB color.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (71).bmp

Premiamo il quadratino azzurro solito per applicare il processo, e la nostra immagine rescreen appare.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (72).bmp

Siamo arrivati in fondo anche alla strada b); mettiamo fianco a fianco le due immagini finali e vediamo come risultano diverse:

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (74).bmp

Ricordate i tre difetti che avevamo rilevato nell’immagine finale dell’elaborazione tutta insieme?

  1. Sopra la galassia a sinistra è rimasto un leggero alone chiaro;
  2. Le stelle hanno poco colore, sono praticamente tutte bianche;
  3. Il cielo risulta un po’ chiaro e gli oggetti celesti non risaltano come potrebbero.

L’alone è stato eliminato, le stelle hanno acquistato colore, il cielo è più scuro senza risaltare laccato. Possiamo quindi affermare che l’immagine derivante dall’elaborazione separata di stelle e galassia è migliore.


Left ImageRight Image

Salviamo la rescreen come C23_Final_02, sia in XISF che in JPEG, ed abbiamo terminato.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (75).bmp

Ecco l’immagine finale in JPEG, pronta per essere condivisa.

C:\Users\aldoz\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Nuova immagine (76).bmp

Conclusioni

La galassia si presta bene sia ad una elaborazione semplice e veloce, adatta anche a chi non ha ancora una grande dimestichezza con Pixinsight, sia ad elaborazioni più complesse, di cui abbiamo dato un assaggio.

Vale la pena investire tanto più tempo, creare maschere, utilizzare più processi per ottenere il miglioramento? Qui non esiste una risposta univoca: dipende da ciò che ognuno vuole ottenere. Spero che questo tutorial abbia fatto nascere in qualcuno la voglia di cimentarsi con C23, e magari abbia suggerito spunti nuovi di elaborazione.

Grazie per essere arrivati sin qui con la lettura, e cieli sereni!

Aldo Zanetti – astroaldo1@gmail.com