La scoperta delle stelle cadenti. L’opera originale di Schiaparelli

Credit: Adam Block/University of Arizona

Aristotele, per preservare l’invariabilità dei cieli, aveva fatto delle “stelle cadenti” un fenomeno atmosferico. Per questo si chiamano meteore: dal greco μετέωρα, che dà anche meteorologia, lo studio dei fenomeni atmosferici, appunto.
La vera natura delle meteore era ancora dibattuta durante il XIX secolo. Erano concepite ancora come un fenomeno atmosferico da molti scienziati (ad esempio Alexander von Humboldt, Adolphe Qoetelet, Julius Schmidt) fino a quando l’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli non ha accertato, con un lucido lavoro scientifico, la relazione tra meteore e comete. Pubblicò le conclusioni del suo lavoro nell’opera “Note e riflessioni sulla teoria astronomica delle stelle cadenti” del 1867.

La lettura di questo testo dopo un secolo e mezzo non è solo estremamente stimolante, ma anche istruttiva, e riserva grandi sorprese. Ci si può ad esempio sorprendere del fatto che un lavoro scientifico, quindi un elaborato tecnico, è scritto con un linguaggio assolutamente scorrevole, chiaro, quasi familiare risultando interamente comprensibile da chiunque (cosa che oggi semplicemente non avviene).
Colpirà certamente anche un altro aspetto, tipico dei libri di altri tempi, ovvero la rigorosa lucidità dei ragionamenti esposti, il potente governo della logica sull’esposizione delle tesi, la ricchezza delle considerazioni mai piatte o banali. Senza contare naturalmente, il sistematico ricorso a fonti precise e ben indicate. Disabituati da tempo a questi standard intellettuali, viviamo nel secolo ciarliero in cui tutti credono di poter scrivere libri e sentirsi professori solo per il fatto di avere opinioni.

Sarà motivo di grande sorpresa ed emozione anche il modo teatrale con cui Giovanni Schiaparelli, ad un certo punto del libro, capovolge improvvisamente le tantissime osservazioni che erano ritenute prova dell’origine atmosferica delle meteore, mostrando che da esse si deduce invece inequivocabilmente la loro origine interplanetaria. Il salto, o capovolgimento, si deve naturalmente ad un’intelligenza che ha visto un quadro generale superiore, più grande, che sfuggiva a tutti i suoi predecessori.

Altri spunti di riflessione e momenti emozionanti li lasciamo scoprire a voi nella lettura delle pagine di Schiaparelli che vi offriamo insieme agli auguri per un lieto e proficuo 2019!

Qui potete scaricare il testo completo, in PDF, di 1867-Schiaparelli-teoria-astronomica-stelle-cadenti, digitalizzato da Google da un esemplare conservato alla Columbia University.

[ Paolo Colona ]